Silvio Berlusconi vede la “possibilità concreta della caduta di questo governo” a causa “dell’abbandono di alcuni esponenti dei Cinque Stelle”. E conseguentemente è convinto della creazione di una nuova maggioranza di centrodestra, grazie all’apporto di un “gruppo autonomo di responsabili”, sempre provenienti dalle file dei pentastellati. Non fa nomi, ma assicura che sono già in corso “discorsi” tra parlamentari di Forza Italia e senatori M5s.

Scenario ovviamente smentito dal capogruppo M5S alla Camera, Francesco D’Uva: “Conosciamo bene disastri e scandali di quando governava lui. I nostri portavoce - sottolinea D’Uva - fanno politica per rispettare la fiducia degli elettori e migliorare la vita degli italiani. Parliamo di cose serie…”. Nei minuti in cui Giuseppe Conte tratta con Bruxelles sul via libera alla manovra, il presidente di Forza Italia, alla presentazione del libro di Bruno Vespa, si dice sicuro che l’esperienza dell’Esecutivo gialloverde volga ormai al termine.

“Il problema non è cambiare manovra ma cambiare governo, fatto da incapaci”, asserisce convinto. Il leader dell’eventuale nuovo governo, secondo l’ex premier, sarebbe Matteo Salvini, “tenuto conto - dice - delle regole che ci siamo dati prima del voto”. E cioè che la leadership tocca a chi prende più voti. Tuttavia, il Cavaliere non rinuncia a lanciare qualche punzecchiatura nei confronti del vicepremier leghista. “Dopo il voto - racconta Berlusconi - abbiamo detto a Salvini: prova a fare il governo, ma tieni conto del programma del centrodestra. Questo però non è accaduto. Ora siamo in una situazione in cui Salvini non rispetta gli impegni assunti, per prima con la Lega. Lui dice di voler tener fede al contratto di governo con i 5 Stelle, ma quello è un contratto privato. Il programma del centrodestra con cui ha preso i voti, quello è un contratto pubblico stipulato con migliaia di elettori”.

E per rafforzare l’ipotesi di un rilancio del centrodestra al governo, Berlusconi rompe gli indugi e, incalzato da Vespa, annuncia che ormai è “molto probabile” la sua ennesima ridiscesa in campo alle prossime europee del 26 maggio. “Penso di correre in tutti i collegi, magari seguito da una candidata donna. Il fatto che io mi ripresenti - assicura - vale tra il 3 e l’8% in più a Forza Italia”. Si rende conto che, di fatto, sarebbe una sfida rischiosa a Matteo Salvini nella lotta all’ultima delle preferenze, tuttavia osserva che questo aspetto non lo preoccupa: “Ho ottenuto nella mia vita politica oltre 200 milioni di voti, a Salvini non ci penso”.

Aggiornato il 13 dicembre 2018 alle ore 12:24