Dl Sicurezza, Salvini “premiato” dai sondaggi

martedì 8 gennaio 2019


Ricorreranno alla Consulta contro il decreto sicurezza. Al momento si tratta di quattro regioni: Umbria, Piemonte, Toscana ed Emilia-Romagna. Anche il Lazio, la Calabria e la Basilicata valutano di appellarsi alla corte Costituzionale. Sulla presa di posizione contro il “suo” decreto, interviene Matteo Salvini. “Non vedo l’ora – sostiene il ministro dell’Interno – che la Consulta si pronunci. Perché ci abbiamo lavorano tanto e bene. Mi fa specie l’ignoranza di qualche governatore come quello del Lazio, che parla di diritto alla salute che in Italia è garantito a tutti”. Chiamato in causa, Nicola Zingaretti ha replicato al leader leghista “Nella legge regionale di bilancio – afferma il governatore – abbiamo stanziato 1,2 milioni di euro per non far chiudere gli Sprar”. Dice la sua anche Stefano Bonaccini. “Abbiamo scelto di rivolgerci alla Consulta – sottolinea il presidente della Regione Emilia-Romagna – impugnando non l’intero decreto, ma le norme che più direttamente riguardano le Regioni e i Comuni e che stanno generando conflitto e confusione”.

Eppure, nonostante le polemiche, Salvini viene “premiato” dai sondaggi. Alla domanda posta dalla Swg, per il Tg La7 diretto da Enrico Mentana, su chi abbia ragione sul decreto sicurezza, il 43 per cento si pronuncia favorevolmente nei confronti del leader leghista. Il 38 per cento sostiene di apprezzare la posizione dei sindaci “ribelli” che intendono disapplicare il provvedimento. Il 19 per cento preferisce non prendere posizione. Per quanto riguarda l’orientamento del voto, la Lega, invece, arretra. Infatti, perde lo 0,8 per cento, attestandosi sul 32,2 per cento. Largamente il primo partito del panorama politico italiano. Il M5s è ormai staccato da tempo. I pentastellati calano dello 0,2 per cento, fermandosi al 26,3 per cento. Si registrano timidi passi avanti per il Pd e Forza Italia, rispettivamente in ascesa dello 0,5 per cento al 17,3 per cento e dello 0,3 per cento all’8,3 per cento. Fratelli d’Italia perde lo 0,2 per cento, scendendo al 3,8 per cento.


di Mino Tebaldi