Migranti, Salvini chiede una verifica di governo

Il via libera allo sbarco dei 49 migranti Sea-Watch 3 e Sea-Eye a La Valletta mette in crisi il governo gialloverde. Joseph Muscat ha detto che “l’operazione per trasferire i migranti sulle navi delle nostre forze armate inizierà il prima possibile”. Sarebbero otto i Paesi che dovrebbero contribuire al ricollocamento dei migranti: Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda e Italia. Per il premier maltese, “in segno di buona volontà da parte di coloro che hanno riconosciuto le missioni di salvataggio effettuate da Malta nei giorni scorsi, altri 131 migranti già a Malta saranno trasferiti in altri Stati membri. Accogliamo con favore questa dimostrazione di solidarietà a riconoscimento del fatto che Malta ha fatto molto di più di ciò che gli spettava”.

Ma Matteo Salvini boccia l’accordo sostenuto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per la redistribuzione dei migranti sulle navi delle Ong. Il ministro dell’Interno interviene da Varsavia, dove ha incontrato Jaroslaw Kaczynski, leader della destra polacca. “Che siano otto o ottantotto migranti – sostiene Salvini – io non autorizzo nessuno a entrare in Italia. Conte manda un aereo a prenderli? Io l’aereo lo uso per altre cose.  Io non autorizzo arrivi di migranti. Ci si consulta prima di prendere decisioni come questa. Non capisco questa accelerazione di Conte. Io ho controllo sui porti, il ministro Toninelli può decidere solo sulle acque territoriali. Per me possono calarsi con il parapendio, arrivare in elicottero, non ho controllo sullo spazio aereo”. Salvini non arretra ma chiede una verifica dell’esecutivo. “Il governo non cadrà – assicura – ma pretendo un chiarimento immediato nelle prossime ore. Appena rientro in Italia”. Secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, “il governo non è a rischio. Anche se la vicenda non si può considerare risolta. Purtroppo, valutando oggettivamente la situazione, questo è un incentivo per qualcun altro a partire e magari a morire. Non è un caso che non ci sia stato nessuno sbarco”. In realtà, gli esponenti leghisti sostengono che siano stati “violati i patti” Lega-M5s.

L’opposizione s’inserisce nella dialettica governativa. Secondo il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio, “siamo all’editto di Varsavia. Le parole di Salvini sono una vera e propria sfiducia per Conte. Queste continue fibrillazioni che oggi prendono la forma di una vera e propria sfiducia sull’operato del premier, sono molto preoccupanti. Servono misure di lungo periodo, non è possibile che le politiche migratorie siano affrontate caso per caso, mettendo in pericolo la vita di donne uomini e bambini in fuga da guerre e povertà”. Il capogruppo dei deputati di Forza Italia Mariastella Gelmini, scrive su Twitter: “la situazione navi Sea-Watch 3 e Sea-Eye si è sbloccata. Finalmente, era ora. L’Europa ha deciso di accoglierli. Alcuni arriveranno anche in Italia. Hanno vinto il buonsenso e la ragione. Adesso basta con emergenze, governo e Ue spieghino come affrontare il tema in modo strutturale”. Giorgia Meloni invita il leader del Carroccio ad abbandonare i pentastellati. “Salvini – sostiene – dia retta a Fratelli d’Italia e non al M5s di Fico e Di Maio. E se non è possibile fare le cose che gli italiani chiedono, allora forse è ora di dire basta all’alleanza grillo-leghista”.

Aggiornato il 09 gennaio 2019 alle ore 18:00