L’indecisione nucleare

lunedì 28 gennaio 2019


“Più di 30 anni fa, con le  consultazioni referendarie del 1987, fu decretata per l’Italia la fine dell’era nucleare;  a distanza di oltre tre decenni ancora la partita non è terminata. I numerosi governi che si sono succeduti in tale lasso di tempo non sono stati in grado di giungere ad una soluzione risolutiva.  Addirittura il nuovo governo, che pare inizi ad occuparsi del problema relativo alla dismissione degli impianti e allo stoccaggio delle scorie nucleari, lo affronta con posizioni interne diametralmente opposte: il Ministero dello Sviluppo Economico intende stoccare i rifiuti in depositi all’estero mentre, di opinione contraria, il Ministero dell’Ambiente che ritiene di realizzare un deposito nazionale in Italia. Un paradosso se si considera che entrambe i Ministeri sono guidati dal Movimento Penta stellato. Occorre parallelismo  tra le compagini governative in quanto il Ministero dello Sviluppo Economico è preposto  a dare indirizzi ed autorizzazioni  a SOGIN – Società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi - e il Ministero dell’Ambiente a esprimere assenso a tali indirizzi.

Le aspettative  riposte nella nuova Dirigenza del Paese erano alte a fronte di impegni di “poche parole e molti fatti”, ma la concretezza appare ben diversa. Il tanto decantato “fare” del Movimento 5 Stelle in realtà pare un rifuggire dai problemi: non si vogliono assumere decisioni in un momento così delicato quale l’imminenza delle elezioni Europee o il tema è troppo scottante?

Le risposte servono immediatamente, non ci si può permettere di perdere ancora tempo; bisogna capire se la decisione è esportare le scorie all’estero o realizzare il deposito nazionale per conferire i rifiuti in Italia;  la mappatura dei siti idonei è già stata individuata da SOGIN, che ha anche  il compito di realizzare e gestire il Deposito Nazionale.

Disaccordi  all’interno del Governo non fanno altro che dilatare i tempi mentre occorrono senza indugio decisioni e soluzioni condivise; è impensabile  assistere a liti su temi importantissimi per i cittadini e  per i territori che sono  sede di impianti nucleari. Ma tale dissenso interno ai Ministeri è strategia politica o è reale incompatibilità?

Il nucleare negli anni ‘80 è nato come opportunità, poi è divenuto un problema, ora anche se poco o niente  se ne parla occorre assolutamente una soluzione definitiva.”

 

 


di Fabio Callori