Sea-Watch 3, accordo raggiunto sulla redistribuzione europea

La redistribuzione europea dei 47 migranti della Sea-Watch 3 è possibile. La nave battente bandiera olandese si trova in mare da dodici giorni. Da cinque è nella rada di Siracusa. Ora sembra sia stata raggiunta l’intesa anche per lo sbarco. È quanto emerge dall’incontro notturno tra il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Ora bisogna formalizzare l’accordo europeo. Ad accogliere i migranti sarebbero il Lussemburgo, la Germania, la Francia, il Portogallo, la Romania e Malta. Inizialmente le 47 persone a bordo dovrebbero essere ospitate negli hotspot di Pozzallo e Messina. In quel contesto dovrebbero essere identificate, prima del trasferimento nei Paesi europei. Ma se i tempi dovessero allungarsi, sarebbe necessario almeno lo sbarco immediato dei 15 minorenni a bordo. Così come richiesto per ben due volte dalla Procura di Catania, in ottemperanza della legge Zampa che stabilisce che i migranti minori non possano essere, in ogni caso, essere respinti.

Ieri la Corte europea dei diritti dell’uomo non ha ordinato lo sbarco ma ha raccomandato di garantire la massima assistenza ai migranti e ha previsto la tutela legale dei minori a bordo. Il premier maltese Joseph Muscat, in visita a Cagliari, è intervenuto sulla vicenda della Sea-Watch 3. “Non abbiamo mai chiuso il nostro Paese – ha detto – e quando abbiamo chiesto un segnale di solidarietà europea lo abbiamo sempre ottenuto. Non penso che sia una conseguenza diretta del fatto che si attui una linea dura o no”. Dopodiché, Muscat ha criticato il governo gialloverde. “Non mi intrometto nelle decisioni italiane – ha affermato – ma penso che la linea dura sia controproducente, perché se ci si trova davanti a una responsabilità che deriva da leggi internazionali non si può rispondere ‘non voglio’. Penso che questo sia un atteggiamento miope”.

Aggiornato il 30 gennaio 2019 alle ore 13:20