Caos dentro dileggio fuori

Ci spiace umanamente e molto, per il professor Giuseppe Conte, ma politicamente se l’è cercata. In fondo dentro un giro a palazzo Chigi, può esserci di tutto e si sa, bonus e malus. E poi diciamoci la verità, il professore non poteva non sapere, quali in realtà fossero le condizioni per il suo incarico, Salvini e Di Maio l’hanno spiegato ai quattro venti. Insomma, s’è capito e bene. Oltretutto, in Europa non ci hanno mai amati, anzi il contrario. Poche volte siamo stati in grado di farci rispettare, di farci sentire poi, non ne parliamo proprio. Conte, inoltre, non può non sapere che varcati i confini, ovunque nel mondo, il gioco è duro, senza sconti e senza cerimonie, se poi si incontrano i cialtroni e i cafoni, va ancora peggio, purtroppo. Come se non bastasse, da quando è nato, il governo penta-leghista, nel teatro europeo non ne ha azzeccata una. Basterebbe pensare alle comiche di adesso sulla Tav. Né ci si può salvare pensando che a maggio l’Ancien Régime sarà travolto, perché non è detto che finirà così. Magari sì, oppure no. Comunque, vedremo. Insomma, il problema vero resta questo governo e questa maggioranza, che da quando esiste ha portato caos in Italia e sconforto all’estero, specialmente nell’Unione europea. Dopodiché, certo che l’euro e l’Europa, i patti e le regole, per come sono, rappresentano un gigantesco imbroglio per favorire alcuni e penalizzare gli altri, vanno cambiate, tutte, dalla a alla z.

Come è certo che proprio per questo, i paesi più forti, Germania e Francia in testa, se ne infischino di tutti, pensino per loro, pongano e dispongano senza ascoltare nessuno, meno che mai l’Italia. Ecco perché a poco servirà la telefonata di puro galateo, fra Mattarella e Macron, nel mondo, se non si ha potere contrattuale, non ti ascolta nessuno, questa è la realtà, punto e basta. Sul piano internazionale ci vuole testa e potere, attributi ed esperienza, per farsi rispettare, infatti quanto ci manchi il Craxi di Sigonella, Dio solo lo sa. Comunque, al netto di tutto ciò, il vero problema resta sempre lo stesso. La colpa è stata dare il via a questa esperienza, a questo esecutivo, un errore tragico che stiamo pagando caro, su tutti i fronti. In Europa, perché ci trattano malissimo, in Italia, perché siamo allo sbando dei conti, dell’economia, della produzione e dell’occupazione, bel regalo che ci ha fatto chiunque abbia favorito, questa alleanza demenziale, grazie davvero. Siamo alla frutta amici cari, e andrà sempre peggio, del resto è un teatrino quotidiano, una vergogna, uno spettacolo insopportabile che deve finire, in un modo o nell’altro non può continuare.

Aggiornato il 13 febbraio 2019 alle ore 14:39