La mezza apostasia

Quanto può durare questo giochetto dell’alleanza locale e dell’antagonismo nazionale? Insomma parliamoci chiaro, tutto ha un limite, a patire dalla credibilità e dalla coerenza. Del resto un anno fa di questi tempi, Salvini correva con il centrodestra, prometteva i provvedimenti di un programma siglato con Berlusconi e con Meloni, sparava a zero contro i grillini. Per carità è vero che la politica è l’arte del possibile e l’impossibile, ma il contratto con di Maio, non solo è l’opposto di quello auspicato dalla lega, ma conduce l’Italia in quel burrone statalista, che i leghisti hanno sempre pensato di annientare.

Oltretutto l’incoerenza di una alleanza locale e contrapposizione nazionale, non ha mai portato buono, basti pensare a quello che hanno fatto i comunisti al Psi di Craxi, begli alleati diremmo. Come se non bastasse Matteo non si rende conto, di quanto insieme ai grillini seguendo il contratto, stia sprofondando il paese verso l’abisso, perché la follia della finanziaria è come un iceberg, il peggio sta sotto e si vedrà più avanti.

Qui non si tratta solo di manovra bis, che arriverà eccome, si tratta di sgretolare l’architettura dell’Italia in senso economico, sociale, istituzionale e prospettico, insomma uno sfascio, che per rimediarlo saranno dolori enormi. Ecco perché diciamo ma Salvini si ricorda quello che prometteva, cosa diceva dei comunisti, dei centralisti, delle tasse, delle riforme necessarie? insomma non era solo immigrazione.

Oltretutto su questo capitolo il discorso sarebbe lungo e articolato, perché di grandi successi è difficile parlare, almeno girando per l’Italia, città grandi e piccole, sobborghi e periferie. Insomma essere apostata a metà non può durare, non c’è chiarezza, non c’è un percorso, e poi l’Italia è una tutta intera, dal nord al sud, il problema semmai è unirla meglio, far crescere il sud, rilanciarlo e valorizzarlo.

Le politiche locali sono anche un fatto nazionale caro Salvini Lei lo sa? Glielo hanno spiegato? Insomma federalismo o meno, ci sono temi comuni che non possono essere bianchi da una parte e neri dall’altra. Neanche a farlo apposta lo vede quel che succede con la Tav, con le infrastrutture? con la Tap, con i sindaci grillini? Per non parlare di giustizia, sicurezza, che riguardano tutti, insomma gli enti locali, non sono altro rispetto a certe questioni.

Ecco perché non può durare questa strana apostasia, serve una scelta, per farla breve caro Salvini, il suo 30 e passa percento, o lo mette a disposizione dei veterocomunisti grillini, con tanti auguri, oppure torna a casa con meloni e Berlusconi. Oltretutto non dimentichi che anche Renzi col 40 percento è naufragato, insomma il consenso è volubile, va e viene, la scelta degli alleati è fondamentale, pensi solo a quel che fece Fini con Berlusconi.

Per concludere, il paese ha bisogno di riforme, di una stagione costituente, di una nuova carta che riscriva la giustizia, il presidenzialismo, il federalismo solidale, una fiscalità rivoluzionaria, uno Stato minimo, insomma esattamente l’opposto del grillo comico pensiero. Delle due l’una caro Salvini o sceglie di cambiare l ‘Italia sul serio e lascia i grillini che sono la rovina, oppure è un bluff e la rovina sarà la sua, perché la gente verrà a vedere e capirà, che al posto di un poker, c’è solo una coppietta, Salvini e Di Maio.

Aggiornato il 22 febbraio 2019 alle ore 11:29