Stadio della Roma, dopo gli arresti di ieri si va avanti

Nonostante “il terremoto” il progetto sullo stadio della Roma non si ferma. Ieri è stato arrestato per corruzione il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito. Stamattina per l’esponente grillino si terrà questa mattina l’interrogatorio di garanzia. L’atto istruttorio si svolgerà nel carcere di Regina Coeli alla presenza del gip Maria Paola Tomaselli. Sempre oggi sono fissati gli interrogatori delle altre tre persone raggiunte da provvedimento cautelare, tra cui l’avvocato Camillo Mezzacapo.

Ieri sia il leader pentastellato Luigi Di Maio che la sindaca di Roma Virginia Raggi hanno “scaricato” il presidente del Consiglio comunale. “Marcello De Vito – aveva annunciato su Facebook il vicepremier – è fuori dal Movimento 5 stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione”. La prima cittadina, sempre sul social network, aveva sostenuto che “a Roma non c’è spazio per la corruzione. Chi ha sbagliato non avrà alcuno sconto da parte di questa amministrazione”.

Il Gip scrive che “Marcello De Vito ha messo a disposizione la sua pubblica funzione di presidente del Consiglio comunale di Roma Capitale per assecondare, violando i principi di imparzialità e correttezza cui deve uniformarsi l’azione amministrativa, interessi di natura privatistica facenti capo al gruppo Parnasi”.

Per favorire l’ok al progetto di riqualificazione degli Ex Mercati Generali, i fratelli Toti avrebbero pagato una consulenza-tangente a Marcello De Vito e a Camillo Mezzacapo. Emerge dall’ordinanza del Gip in cui si legge che De Vito e Mezzacapo “si facevano indebitamente promettere e quindi dare dai fratelli Toti a titolo di prezzo della mediazione illecita. Centodiecimila euro sotto forma di corrispettivo di incarico professionale conferito allo studio legale” di Mezzacapo che poi trasferì “48mila euro sul conto intestato alla società Mdl srl di fatto riconducibile a Mezzacapo e a De Vito”.

In ogni caso, la questione stadio non è in discussione. Si va avanti. Secondo il direttore generale giallorosso, Mauro Baldissoni, “sullo stadio non ci possono e non ci devono essere dubbi. Non è una aspettativa, ma è un diritto acquisito a vederlo realizzato nel più breve tempo possibile. Episodi corruttivi afferiscono a responsabilità individuali, è giusto che si paghi se sono accertate, ha chiuso indicando la strada da seguire”.

Aggiornato il 21 marzo 2019 alle ore 13:55