Nasce Piattaforma Milano

Nasce a Milano un coordinamento politico di forze riformiste: liberali, popolari e liberalsocialiste. Si chiama “Piattaforma Milano” e vuole dare una rappresentanza politica innovativa, libera, coesa ai cittadini e alle imprese che sono per la crescita e lo sviluppo, per il lavoro, per le riforme, per il contrasto all’impoverimento delle famiglie, per politiche non stataliste, ma di valorizzazione della libera iniziativa che promuove investimenti e benessere. Quasi 5000 milanesi hanno votato online sul sito per eleggere il Coordinamento di “Piattaforma Milano”. “I milanesi stanno dimostrando grande passione e impegno”, ha dichiarato Stefano Parisi leader di Energie per L’Italia, “il nostro è un voto digitale serio, libero e senza condizionamenti”.  

Cinque liste di movimenti politici e comunità si sono presentate per dare una legittimazione popolare alla forza centrale della politica milanese. Carmelo Ferraro è stato eletto portavoce, insieme ai 14 componenti il coordinamento milanese. È stata data legittimità ad una iniziativa politica che nasce dal basso, mediante una serietà tecnologica che non ha nulla a che vedere con i metodi della Piattaforma Rousseau e dunque una partecipazione vera al voto online. Certamente, c’è tanto da lavorare per far tornare i riformisti al governo di Milano. I cittadini di Milano, per la prima volta in questa città, sono stati consultati non a ridosso delle elezioni. Hanno compreso quanto fosse importante, con una iniziativa che nasce dal basso, chiedere a loro come costruire un movimento, un partito, che mediante la delega chiede una partecipazione attiva per cambiare in meglio la città.

L’esperimento ha dato un risultato positivo. Adesso sarà compito di questo nuovo gruppo saper accogliere questa sfida per recuperare la fiducia degli elettori sviluppando una capacità di ascolto e proponendo soluzioni adeguate ad una grande metropoli europea che è Milano. Potrà partire da Milano una esperienza esportabile in tutto il Paese? I giorni che verranno saranno la prova del nove se si tratta di un cambiamento che potrà rappresentare quel bisogno di cambiamento e rinnovamento della classe dirigente che merita questo Paese. Non sappiamo se questo sarà il primo fiore di una primavera che potrà essere l’alternativa al populismo becero e al massimalismo che sta distruggendo il Paese. In bocca al lupo!

Aggiornato il 02 aprile 2019 alle ore 12:31