Migranti, gommone in avaria al largo della Libia

“Otto persone disperse in mare”. É questo l’allarme lanciato dall’associazione indipendente Alarm Phone, che riferisce di una telefonata di soccorso ricevuta alle 6 del mattino di oggi da un gommone in difficoltà al largo di Abu Kammash, in Libia. L’imbarcazione avrebbe i motori in avaria e starebbe imbarcando acqua: a bordo (oltre agli 8 dispersi) ci sarebbero una ventina di persone, tra cui donne e bambini.

Pare che in zona non vi fosse alcun mezzo della Guardia costiera libica. Alarm Phone ha informato le sale operative della Guardia costiera di Tunisi, Roma e Malta. Un aereo militare ha lanciato una zattera di salvataggio in attesa dei soccorsi. L’associazione su Twitter scrive che “il telefono sulla barca si sta scaricando, la situazione sta diventando ancora più critica e non ci sono soccorsi in vista! Quante volte dobbiamo contattare le autorità prima che reagiscano?”. Alarm Phone ha pubblicato un audio dei migranti a bordo dell’imbarcazione in difficoltà. “Stiamo morendo, moriremo in mare. Moriremo in Libia e in Tunisia. Se non arriviamo in Italia moriremo tutti” si sente dire da un uomo a bordo della barca.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto che l’imbarcazione “è in Libia, lontanissimo dall’Italia”. Luca Casarini, della ong Mediterranea Saving Humans, ha detto che “in questo momento uomini donne e bambini stanno affondando davanti alle coste della Libia. Otto di loro sono già morti. Tutte le autorità sono informate da quattro ore di questa situazione. Nessuno risponde, compresa Roma”.

Intanto, la Guardia costiera libica afferma che sta provando a salvare i migranti segnalati da Alarm Phone. “Sono in corso sforzi per salvarli”, ha detto Ayob Amr Ghasem, il portavoce della Marina libica da cui dipende la Guardia costiera.

“Il ministro delle Infrastrutture – sostiene il deputato di Leu Erasmo Palazzotto – riferisca sulle 20 persone circa a bordo di un gommone nel Mediterraneo centrale. A oltre sei ore dall’Sos lanciato nessuno sta intervenendo. Dalla Guardia costiera libica nessuno risponde visto che la Libia non c’è in quanto lì in corso c’è una guerra. Come si gestisce ora il soccorso in mare? Il ministro ce lo dica al più presto, se no saremo responsabili di migliaia di morti nel Mediterraneo”. Una richiesta analoga arriva dal deputato Pd Emanuele Fiano. “La strategia, che non condividiamo, di lasciar fare alla Libia, non funziona. Il governo con il ministro dell’Interno ci riferisca cosa intenda fare”.

Aggiornato il 10 aprile 2019 alle ore 19:14