L’irrilevanza internazionale italiana a 5 stelle

Nella vecchia e disprezzata Prima Repubblica (non per me) le alleanze di governo avvenivano su due grandi temi: la comune condivisione delle alleanze internazionali e le scelte economiche. In poche parole, partiti con identità culturali diverse, ma non antitetiche, si incontravano sul terreno comune del cosa fare perché erano in grado di armonizzare un programma di governo, nonostante le loro diverse sensibilità. Le scelte di alleanza internazionale erano una pre-condizione per sedersi al tavolo. Questo ancora oggi avviene in tutta Europa, tranne in Italia, come mai?

Dopo la devastazione dei partiti di massa abbiamo avuto un periodo in cui sia la destra che la sinistra, con sensibilità diverse, hanno confermato le alleanze sia atlantica che europea, nel senso che i partiti che trainavano le due coalizioni garantivano gli equilibri storici del nostro Paese. Certo, il ruolo internazionale dei nostri governanti della Seconda Repubblica non è stato brillante, tranne la parentesi dell’iniziativa di Berlusconi a Pratica di Mare con Bush e Putin, ma in seguito dispersa nel nulla. Tra le tante anomalie dell’attuale governo, come l’essere la Lega e i 5 stelle alternativi e poi fare un governo insieme, c’è la problematica internazionale. A livello europeo, sia la Lega che i 5 stelle erano per l’uscita dall’euro e dall’Europa. Per queste ragioni, hanno coniato lo slogan sovranista. Oggi, con il senno del poi, cominciano a dire che bisogna cambiare l’Europa, mantenendo un alto tasso di conflittualità con i vari leader europei. Nel quadro internazionale la Lega stringe accordi con la Russia e i 5 stelle con ambienti americani, ma più che i 5 stelle la Casaleggio Associati e cioè la Srl, che controlla il movimento grillino. Nei fatti questo governo, con la sua classe politica, non dà affidabilità politica e il caso del memorandum con la Cina ne è la conferma.

Gli americani non hanno chiesto all’Italia di non fare affari commerciali con la Cina, ma di evitare un impegno sulla tecnologia, considerati i rischi di spionaggio industriale e militare se questi prodotti vengono realizzati in Cina. Il nostro governo facendo orecchie da mercante ha siglato il memorandum (memorandum e contratto commerciale sono due cose diverse) e gli americani, che fino ad oggi hanno tutelato gli interessi dell’Italia in Libia, hanno dato il via libera alla coalizione egiziana, russa e francese, che supportano il generale della Cirenaica, a conquistare Tripoli, con cui il governo italiano ha interessi commerciali mediante l’Eni. Questo governo anomalo e giustizialista deve andare subito a casa, perché sta producendo danni superiori a quelli commessi dai governi Prodi. Egli nell’azione di governo ha svenduto il patrimonio industriale pubblico in accordo con i circoli finanziari internazionali, mentre questo governo sta rendendo inutile, anzi nociva, la presenza italiana nei grandi tavoli internazionali perché considerato inaffidabile.           

 

Aggiornato il 10 aprile 2019 alle ore 13:56