Europee, il fermento di Forza Italia in Sicilia

C’è ancora fermento in Forza Italia in Sicilia alla vigilia della chiusura delle liste per le Europee. Dai parlamentari del partito arriva un appello a mantenere la candidatura di Giuseppe Milazzo. Da Catania trapelano malumori per l’assenza di un rappresentante di quell’area geografica. Quesiti che investiranno direttamente il padre del partito, Silvio Berlusconi, e, indirettamente, Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars, ma anche commissario regionale di Forza Italia.

Un derby in piena regola tra Palermo (Giuseppe Milazzo) e Catania. Il nome sarebbe quello di Basilio Catanoso, che smentisce, o quello dell’euro parlamentare uscente Giovanni La Via, apprezzato da tutti. Ma che sconta il “peccato” di essere stato eletto con il Nuovo centro destra di Angelino Alfano, pur godendo del pieno appoggio di Antonio Tajani.

Nel pomeriggio arriva la dichiarazione “forte” dei parlamentari nazionali Renato Schifani, Urania Papatheu, Gabriella Giammanco, Francesco Scoma, Nino Germanà, Nino Minardo, Stefania Prestigiacomo, Matilde Siracusano, che dicono chiaramente: “Forza Italia in Sicilia non può rinunciare alla candidatura di Giuseppe Milazzo. Facciamo appello al presidente Berlusconi affinché intervenga con fermezza e determinazione nella composizione delle liste. Il commissario regionale Miccichè ha compreso e condiviso le nostre ragioni e le ha rappresentate al presidente Berlusconi. La presenza di Milazzo nella lista è espressione del territorio che costituisce lo zoccolo duro del partito in Sicilia”.

Secondo i deputati forzisti, “nella composizione delle liste occorre salvaguardare l’appartenenza storica al partito e la rappresentanza territoriale. Elementi che in un questo momento sono essenziali per sostenere le percentuali del partito di Silvio Berlusconi in Sicilia. Scelte basate su principi differenti e candidature imposte dall’alto rischiano di far allontanare l’elettorato, alterare gli equilibri e mettere a serio rischio l’affermazione elettorale di Silvio Berlusconi in Sicilia”.

Il tempo stringe e ci sono da risolvere ancora alcuni problemi, perché oltre alla scelta “maschile” c’è da riempire la quota rosa che conta i nomi della Musolino e della Jacolino. Ci sarà l’ex ministra Stefania Prestigiacomo? La sua provenienza “siculo-orientale” potrebbe ristabilire un po’ di serenità geografica?

Aggiornato il 12 aprile 2019 alle ore 19:00