Oltre l’orizzonte degli eventi

Bene anzi male, la scena del consiglio dei ministri di ieri sera, è andata oltre i buchi neri, oltre il teatro di qualsiasi tipo, oltre la commedia, insomma oltre ogni immaginazione. Ecco perché chiunque insista nel dire la sciocchezza, che dopo il 4 marzo fosse questa la sola soluzione, è da mandare in cura, da test di sobrietà politica, oppure da macchina della verità.

Mai sono esistite le condizioni, affinché i grillini e i leghisti potessero unirsi e governare, non finiremo di ripeterlo, bisognava lasciare che a provare fosse il centrodestra, averlo impedito è da tribunale della storia, altroché democrazia.

La democrazia si offre alla ragione dei governi, per garantire la migliore soluzione, la più logica, la più adatta al bene collettivo, al realismo, non si offre al masochismo, al bieco opportunismo, questo è l’errore, il reato politico imperdonabile.

Un reato politico verso il Paese, che non è fatto solo di due forze opposte, inconciliabili a prescindere, ma di 60 milioni di persone, che hanno bisogno di risposte serie, alla crisi, ai problemi, alle difficoltà del lavoro, dello sviluppo, del futuro. Offrigli come soluzione quella di un contratto, una accozzaglia di contrari, una somma di antitesi, una forzatura contro natura, ha portato a quello che vediamo, era logico che fosse, l’abbiamo scritto mille volte, eppure mille volte ci hanno attaccati.

Quando critichiamo Salvini, ci danno dei comunisti, quando attacchiamo i grillini, ci danno dei fascisti, insomma questo è il quadro, il livello di pensiero dei sostenitori della maggioranza di governo, fate voi. La realtà è che dare L’Italia in mano agli sprovveduti, ad una somma di arroganze, incoerenze, ad una miscela di surrogati, non poteva che condurre a questo, insomma il teatro di ieri a palazzo Chigi è il teatro del previsto.

Oltretutto si è consumato su Roma e sui romani, che da troppi anni pagano la scelta elettorale sbagliata che hanno fatta, perché sia chiaro il Sindaco non lo sceglie il destino, ma il cittadino.

Roma ha bisogno di un status particolare, la capitale è il simbolo, una bandiera nazionale, avrebbe dovuto pensarci la costituzione, non l’ha fatto, un grande sbaglio, che va corretto dettaglio per dettaglio. Ecco perché Salvini commette un nuovo errore facendo capricci sul debito accumulato nei decenni, e i grillini seguono a ruota disertando il consiglio con un comportamento da minorenni, asilo nido.

Qui non si tratta di salvare Raggi e la giunta, quanto siano incapaci è dimostrato, quanto la competenza grillina fosse una bugia è chiaro al mondo, Roma è ridotta peggio di Calcutta, ma la soluzione sul debito è importante, altrimenti c’è la bancarotta. Utilizzare Roma per fare guerra, per i dispetti, per la politica dei giochetti, è la testimonianza definitiva, di un governo inutile e dannoso, di una alleanza che è solo prova di incoscienza. Per questo siamo oltre l’orizzonte degli eventi, oltre il teatro surreale, basterebbe pensare alla manovra, al reddito, a quota 100, ai provvedimenti, insomma si è fatto il pieno anziché di soluzioni, della somministrazione di veleno.

Del resto chi curerebbe un Paese defedato di statalismo, fiscalità soffocante, burocrazia opprimente, menefreghismo pubblico imperante, assistenzialismo disarmante, dandogliene ancora e in abbondanza, alla faccia del buon senso e dell’intelligenza. Insomma siamo alla frutta, bisogna dire basta e dirlo insieme, l’alternativa spetta agli italiani, si torni al voto e si offra ai cittadini, la possibilità di confermare o meno quest’alleanza assurda, della lega coi grillini.

Aggiornato il 24 aprile 2019 alle ore 12:34