Striscioni, Salvini: “Farò concorso per quello più divertente”

giovedì 16 maggio 2019


Dopo il “Vinci Salvini” un altro concorso. Sugli striscioni. È l’ultima trovata comunicativa del leader leghista partorita in questa campagna elettorale per le Europee del prossimo 26 maggio. Il ministro dell’Interno è stato spesso accolto, soprattutto al Sud, con striscioni dai toni sarcastici, alcuni offensivi, altri persino violenti. Ora ha deciso di “combattere” il fenomeno a modo suo. Provando ad usare l’arma dell’ironia.

Così Salvini ha risposto ieri sera a Campobasso ad alcune domande sulle centinaia di striscioni apparsi in città contro la sua visita. “Gli striscioni? – ha detto – Se sono colorati mi diverto. Anzi, penso che farò un concorso dello striscione più divertente. Quello che non mi fa sorridere sono le minacce di morte, di violenza ‘Salvini muori, spara a Salvini’. Quella non è critica, quella è violenza”.

Ad accogliere ieri Salvini a Campobasso c’erano almeno duecento striscioni appesi alla finestre. Un’iniziativa simile è stata lanciata anche a Napoli, dove il vicepremier è atteso oggi.

Manifesti con frasi offensive sui meridionali che vengono attribuite al leader della Lega, Matteo Salvini, sono stati affissi in via Arpi a Foggia, città dove il ministro dell’Interno arriverà per un comizio in sostegno del candidato sindaco uscente Franco Landella. “Al di là di tutto ci sono bellissimi paesaggi al Sud, il problema è la gente che ci abita. Sono così, loro ce l’hanno proprio dentro il culto di non fare un c.... dalla mattina alla Sera (Matteo Salvini)”.

È questa una delle frasi che, secondo i responsabili dell’affissione, avrebbe pronunciato in passato Salvini che sui manifesti compare in una foto con gli occhi coperti da una fascia nera. Sulla sua testa, invece, è scritto a caratteri più grandi: “Non si dimentica”.

La protesta degli striscioni si è accentuata dopo i casi di Salerno e Brembate dei giorni scorsi. Dove le forze dell’ordine hanno fatto togliere dalle abitazioni private dei lenzuoli su cui campeggiavano slogan contro il leader del Carroccio.


di Lia Faldini