Europee, Di Maio attacca Salvini “non risponde”

Lo scontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, in vista delle Europee, è ormai quotidiano. Mancano solo quattro giorni al voto e non si placa il botta e risposta tra vicepresidenti del Consiglio. Di Maio oggi, lanciando una frecciata agli alleati della Lega, ripropone una domanda già posta ieri: “Chiede un voto per l’Europa o per la crisi di governo?”.  Il leader grillino è intervenuto nel corso della trasmissione radiofonica Radio Anch’io, in onda su Radio Rai 1. “Io – ha detto – credo che parte della Lega abbia nostalgia dei governi con Berlusconi. La Lega chiede un voto per l’Europa o per la crisi di governo? Io sono per il governo noi siamo stati leali e pensiamo alla fase 2 per rilanciare il ceto medio”.

Il ministro di Lavoro e Sviluppo Economico ha parlato anche della vicenda di Radio Radicale. Ieri in Commissione alla Camera c’è stato uno stop agli emendamenti al Decreto Crescita che chiedevano una proroga per la convenzione dell’emittente con il ministero dello Sviluppo Economico. “Non ho nessun interesse a far chiudere Radio Radicale – ha detto Di Maio – ma bisogna trovare una soluzione che tuteli i posti di lavoro senza aiuti diretti dello Stato. Una soluzione che tuteli tutte le radio italiane e non una sola”.

Poi, Di Maio ha inviato un saluto a Roberto Giachetti, il deputato Pd ricoverato in ospedale a seguito dello sciopero della fame e della sete contro la chiusura dell’emittente. Sul perché vogliano chiudere la radio, il parlamentare democratico, in un’intervista al Corriere della Sera, ha risposto: “Non ne ho proprio un’idea. Ho provato anche a chiederlo al mio amico Luigi, Luigi Di Maio, intendo. I Cinque stelle si sono impuntati, hanno voluto accanirsi contro Radio Radicale, ma non capiscono che decidere di chiudere Radio Radicale vuol dire una perdita che coinvolge tutto il Paese”.

Agli attacchi di Di Maio replica, quasi con noncuranza, Matteo Salvini. “No, no, no. Il governo non cade. Va avanti. Va avanti per quattro anni e lo farà perché ha lavorato bene”. Lo assicura il ministro dell’Interno e leader della Lega, in un’intervista al Corriere. “Il governo dura fino al marzo 2023. Il voto di domenica è quello per cambiare l’Europa, e con il governo c’entra niente”. Lo scontro con i 5 stelle però non è un’invenzione della stampa, gli viene fatto notare. “Ma no, lo so, non ho dubbi – replica –. Io oggi ho letto, prima di smettere perché poteva bastare, otto dichiarazioni dei 5 stelle contro di me. Non ho risposto a nessuna”. Salvini torna a smentire che il rapporto con l’altro vicepremier si sia irrimediabilmente guastato: “Io con Di Maio ho lavorato bene. E sono convinto che da lunedì torneremo a lavorare come abbiamo sempre fatto”. Il decreto Sicurezza bis sarà in Consiglio dei ministri? “Io spero proprio di sì. È quello che mi aspetto, dato che ho fatto le correzioni richieste ma se il Consiglio non ci fosse, vorrei quanto meno sapere il perché”. Quanto, infine, all’avvertimento di Di Maio di non scatenare una guerra col Colle, afferma: “Ma figuriamoci. Io ho sempre avuto il massimo rispetto di tutte le istituzioni. Non ho certamente mai chiesto l’impeachment del presidente della Repubblica. Io ho fatto i compiti, i 18 articoli del decreto inclusa la norma transitoria sono stati corretti e ci sono le risorse. Sono finanziati da 30 milioni di euro integralmente coperti da fondi del ministero dell’Interno”.

Aggiornato il 22 maggio 2019 alle ore 13:06