Dl Famiglia e 80 euro, Tria smentito da Lega e Movimento 5 Stelle

mercoledì 22 maggio 2019


Matteo Salvini smentisce clamorosamente Giovanni Tria. “Non è vero che saranno tolti gli 80 euro di Renzi. Perché? Non è all’ordine del giorno. Tria lo ha detto? Non lo so, chiedetelo a lui”. Così il vicepremier e ministro dell’Interno a Mattino 5, sulle reti Mediaset. “Io sono al governo non per togliere ma per dare e l’obiettivo non è aumentare le tasse, ma diminuirle”, ha spiegato. Le dichiarazioni arrivano dopo una giornata come quella di ieri molta tesa sul fronte dell’economia. Il ministro dell’Economia aveva ipotizzato una revisione sul bonus degli 80 euro, definito “un provvedimento fatto male”, e annunciato che sul decreto Famiglia non ci sarebbero le coperture necessarie. 

Ma sul Dl Famiglia, Tria viene attaccato anche dai grillini. “Le coperture sul decreto Famiglia ancora non sono state individuate e si è deciso di rinviare il provvedimento”, è la frase del ministro. I M5s contrattacca, spiegando che “il miliardo è stato certificato anche dal presidente Inps” e che se Tria non capisce come trovare il miliardo potrà essere lo stesso Movimento a istruire ad hoc il professore di Tor Vergata. Il testo prevede l’elargizione di un assegno per le famiglie con figli attraverso l’istituzione di un fondo per le politiche per la natalità. Copertura su cui anche la Ragioneria dello Stato ha sollevato dei dubbi, sottolineando che le risorse andrebbero spese entro l’anno di competenza, ma l’accertamento della minore spesa per il reddito di cittadinanza potrà essere fatto solo verso la fine dell’anno, visto che le domande sono partite da un paio di mesi e potrebbero ancora arrivare.

Luigi Di Maio spiega che le coperture sul decreto Famiglia invece “ci sono, perché nei prossimi mesi si implementerà un fondo che adesso costituirò per decreto, dal quale ogni quatto mesi si prenderanno i soldi avanzati dal reddito per aiutare le famiglie che fanno figli”. Nessuna fretta però, perché per fare bene le cose servirà ancora un po’ di tempo, e per il vicepremier il decreto “non è un’iniziativa da approvare per forza entro domenica”, giorno del voto Ue”. Dal ministro Tria ci aspettiamo soluzioni, non ostacoli. Non si nasconda dietro ai numeri, anche perché i numeri ci danno ragione”, attacca ancora Manlio Di Stefano, sottosegretario grillino agli Esteri.


di Ugo Elfer