Giancarlo Giorgetti: “Pronto a mollare il governo”

A pochi giorni dal voto, Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, sintetizza amaramente lo stato di salute dell’esecutivo gialloverde, davanti ai giornalisti della stampa estera. “Il governo – sostiene – deve evitare di vivere nello stallo, nell’immobilismo. Qualcosa non ha funzionato, mi sembra evidente”. Il plenipotenziario di Salvini lamenta la mancata approvazione dell’autonomia del Nord, per la quale “se il governo non dà una risposta, la vecchia Lega, ma anche quella di Zaia, e tutti quanti noi, ci spazientiamo”. Giorgetti non lancia accuse a nessuno, “tantomeno al premier. Ma così non si può andare avanti”.

Soprattutto, se dalle Europee arriverà un “plebiscito” per il Carroccio, con una percentuale che si potrebbe attestare sul 30 per cento. In quel caso, “Salvini avrà un ruolo maggiore in Italia come in Europa”. Il sottosegretario non nasconde il proprio fastidio per i continui scontri con i pentastellati. Tant’è vero che si dice pronto a lasciare il governo: “Sono dispostissimo a fare un passo indietro se me lo chiedono e se non ritengono utile la mia posizione”. Poi si concentra sul premier. “Non c’è nessuna accusa. Conte è espressione del M5s, io della Lega”.

Quando parla del ministro dell’Interno il volto di Giorgetti si distende. “La natura di Salvini non è quella di un politico di palazzo, non ci vuol stare. Pregio o difetto? Sinora un pregio. Sarebbe come una tigre in gabbia. Penso che Salvini sull’immigrazione abbia fatto quello che gli italiani volevano: non vedo la retorica dell’odio, se non solo una retorica dei media. Siamo un Paese accogliente, che chiede rispetto delle regole”.

Aggiornato il 23 maggio 2019 alle ore 12:24