Sovranismo imperfetto

Domanda: l’ondata populista in Europa è eterodiretta o no? Molte cose mi spingono a pensare che si tratti di un argine apparente inventato dalle élite globalizzate (Club Rad) in crisi, responsabili del dilagare delle povertà materiali nelle working class occidentali. Questo risentimento negativo di massa doveva, cioè, essere politicamente incanalato per impedire rivolte popolari dotate in ipotesi di una spinta rivoluzionaria ben più violenta (grazie alla globalizzazione!) di quella francese del 1789. L’unico modo per evitarlo da parte del Club Rad onusiano era acconsentire a un ritorno indietro di pura facciata rispetto agli idoli del multiculturalismo, multilateralismo e migrazioni planetarie. È indubbio come il mainstream globalizzato e politicamente corretto porti la responsabilità storica di una crescita demografica fuori controllo rispetto a vaste aree geografiche socio economicamente devastate, e di un mancato “Piano Marshall” di sostengo e sviluppo per quelle popolazioni in miseria assoluta. Nulla poi è stato fatto per impedire politicamente ai vari satrapi locali (anche con la forza e con la confisca degli ingenti capitali illeciti esportati nei paradisi fiscali dell’Occidente dalle varie mafie statali) di impadronirsi del potere e ridurre in stato di schiavitù le loro popolazioni, alimentando folli guerre tribali o di religione.

È indubbia responsabilità storica e morale delle élite corrotte dell’Africa e del Sud America la spaventosa concentrazione di popolazioni depauperate, migrate dai territori interni verso le baraccopoli sterminate e delinquenziali delle nuove megalopoli urbane, a causa della desertificazione progressiva dell’agricoltura di sussistenza, del dilagare del crimine organizzato, della corruzione, del terrorismo e delle guerre tribali. La mancata difesa da questi rischi mortali alimenta l’onda di piena del sovranismo facendo tornare in auge gli Stati nazionali europei, per la chiusura ermetica delle frontiere: da qui nasce la perversa reazione delle élite globalizzate che tramano per addossarne le colpe morali (che sono le loro!) a un rinascente nazionalfascismo inventato di sana pianta! Viceversa, l’ideale del Club Antiglobal sovranista è che quell’enorme spinta a migrare si converta in energia interna per la destabilizzazione dal basso dei sistemi nazionali dei Paesi di origine, corrotti, violenti e antidemocratici che spingono per la loro sopravvivenza (vedi le migrazioni di massa utilizzate come arma finale contro l’Occidente!) molte centinaia di milioni di persone a migrare, pur essendo quelle loro stesse terre di appartenenza (Africa e America Latina) le più ricche del mondo per risorse naturali e terre fertili sfruttate ignobilmente da epigoni e alfieri della globalizzazione come le multinazionali e le nuove potenze mondiali emergenti!

Quindi, il sovranismo potrebbe essere un’abile creatura del Genio malvagio della Globalizzazione che finge di abbandonare il campo lasciando spazio a un Frankenstein politico, destinato a fallire clamorosamente sul piano economico e politico, per dimostrare così l’infattibilità di un neokeynesianesimo che faccia leva da un lato sul nazionalismo del deficit spending, e dall’altro sulla democrazia diretta anziché su quella rappresentativa sostenuta dalle élite che difendono a tutto campo globalizzazione, multilateralismo, multirateralismo e la follia delle frontiere aperte. Infatti, qui in Italia il teorema del Frankestein è in via di dimostrazione dato che Lega e pentastellati sono, e verosimilmente lo saranno ancora per moltissimo tempo, privi di una classe dirigente nazionale capace di sostituire quelle precedenti per la costruzione di un nuovo regime socialpopolare (postfascista e postcomunista). Un esperimento in vitro destinato inevitabilmente al fallimento con il quale il Club Rad tende a scoraggiare qualsiasi riflesso contrario al dominio materiale, anti-etico e finanziario della globalizzazione. Un po’ la filosofia che ha ispirato la “teoria del popcorn” renziana del “lasciateli governare così si distruggeranno da soli”, a proposito della giunta Raggi a Roma, a causa della incapacità grillina a gestire la cosa pubblica.

 

Aggiornato il 30 maggio 2019 alle ore 12:08