Spread, Centinaio: “Pronti al voto”

Le Borse europee vivono una giornata in territorio negativo. Londra arretra dello 0,7 per cento, Parigi dello 0,6, Francoforte e Milano dello 0,4. Piazza Affari recupera con lo spread Btp-Bund che, in scia ai dati migliori delle attese dell’indice Pmi, scende a quota 280 punti base. Pesano le preoccupazioni per la guerra commerciale, con le grandi banche di Wall Street che mettono in guardia dai rischi per la crescita. Lo spread tra Btp e Bund, dopo aver toccato quota 292 punti, è in forte calo a 281 punti base, con un rendimento del decennale italiano al 2,60 per cento.

Se il governo non riparte la Lega è pronta al voto perché “in Parlamento non ci sono numeri per governo con Berlusconi e Meloni, sennò l’avremmo già fatto”. Sono le parole pronunciate stamattina dal ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, su Radio Capital. “Siamo pronti. Non ci spaventavano neanche a luglio un anno fa, quando non si riusciva a trovare un governo, poi abbiamo dovuto, e sottolineo dovuto, fare un governo perché c’era lo spread che saliva e tutti avevano chiesto a M5s e Lega di fare il governo, tranne il Pd. E noi il governo l’abbiamo fatto. Ma anche un anno fa eravamo pronti alle elezioni”.

In autunno, però, ci sarà una manovra complicata da gestire, ma in cui la Lega vuole inserire a tutti i costi la Flat tax, anche a rischio di scontrarsi con l’Europa: “Ci sono altri Paesi che – risponde Centinaio – sono messi nelle nostre condizioni e hanno fatto saltare il deficit. Se lo fanno gli altri perché non possiamo farlo noi? Se lo fa la Francia, non vedo perché non lo possa fare l’Italia”.

Il leader del Pd Nicola Zingaretti, stamattina ai microfoni di Rtl 102.5, attacca il governo sui rischi economici che corre il nostro Paese. “Tremo – sostiene Zingaretti – a vedere lo spread di oggi, calcolando che noi abbiamo già bruciato 17 miliardi di euro in un anno degli effetti del costo del debito che aumenta sempre di più e gli interessi che dovremmo pagare”.

Secondo Zingaretti, “il tema è se ci sarà una crisi parlamentare ma la crisi politica già c’è da giorni. Ricordo decine di interviste di esponenti del governo che facevano dichiarazioni abbastanza serie, come Tria, che poi venivano smentite dopo tre ore da altri esponenti dal governo. Purtroppo l’Italia già da tempo ha una maggioranza parlamentare che non produce atti e non produce una politica. Ricordo che una settimana prima del voto il governo quasi non è riuscito a riunirsi in una stessa stanza tante erano le differenze tra due decreti, quello sulla famiglia e quello sulla sicurezza, cioè due temi molto importanti, sui quali credo non ci sia nessuna possibilità di dialogo”.

Aggiornato il 03 giugno 2019 alle ore 20:22