Inchiesta nomine, Raggi: pm di Roma ricorre in appello

Virginia Raggi torna in un’aula giudiziaria. La Procura di Roma, infatti, ha depositato ieri il ricorso in appello contro la sentenza con cui il 10 novembre scorso il giudice monocratico ha assolto la sindaca di Roma dall’accusa di falso in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello dell’allora capo del personale, a capo della Direzione turismo del Campidoglio. La notizia del deposito è stata anticipata dall’Espresso. “Ieri – si legge sul sito Internet del settimanale – i magistrati che la hanno mandato alla sbarra per falso in atto pubblico, Paolo Ielo e Francesco Dall’Olio, hanno infatti depositato il ricorso per l’appello”.  Il ricorso arriva a poco meno di un mese dalle motivazioni della sentenza in cui il giudice Roberto Ranazzi afferma che la sindaca “è stata vittima di un raggiro ordito dai fratelli Marra in suo danno”.

Nel motivare la sentenza di assoluzione con la formula “perché il fatto non costituisce reato” il giudice afferma che “sotto l’aspetto formale la nomina di Renato Marra non offre alcuna deviazione dalla procedura di interpello”. La sua candidatura “era stata pianificata dai due fratelli Marra molti mesi prima, già dalla prima metà di luglio 2016, quale alternativa al diniego della sindaca – scrive il giudice – per la nomina di Renato Marra come il capo o vicecapo della polizia locale di Roma capitale”. Per il magistrato i Marra “hanno operato al fine di eludere il predetto diniego della Raggi strumentalizzando l’assessore Meloni, con cui Renato Marra (su consiglio del fratello), in qualità di responsabile del Gruppo sicurezza sociale urbana (Gssu), aveva opportunamente intrapreso una fattiva collaborazione nella lotta all’abusivismo commerciale”.

Aggiornato il 05 giugno 2019 alle ore 17:20