Bufera procure, Magistratura Indipendente attacca l’Anm

La Tangentopoli della magistratura sembra solo all’inizio. Ma è già partita quella che appare come una guerra per bande. La sezione di Magistratura Indipendente della Corte di Cassazione critica il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Pasquale Grasso (che fa parte della loro stessa corrente) e i propri rappresentanti al Comitato direttivo centrale, che mercoledì scorso hanno invitato a sospendere i consiglieri del Csm coinvolti nella vicenda degli incontri sulla procura di Roma, emersa dall’indagine della procura di Perugia su Luca Palamara.

In un documento approvato all’unanimità Mi invita a proporre “rinnovati, e più ponderati, deliberati associativi, in luogo di quelli sinora adottati”. In pratica, una marcia indietro, “anche alla luce della orgogliosa rivendicazione della legittimità della propria condotta” da parte dei consiglieri di Mi al Csm Cartoni, Criscuoli e Lepre.

“Porre immediatamente termine alla propria autosospensione e a riprendere senza indugio le attività consiliari”: é l’invito che la sezione di Magistratura Indipendente della Cassazione rivolge ai consiglieri della corrente Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli e Antonio Lepre, ai quali esprime “piena fiducia” e “totale solidarietà” per la “faziosa campagna di stampa che continua a vederli associati, impropriamente, a vicende penali ipotizzate esclusivamente a carico di altri soggetti”.

“Devono tornare al Csm – si legge in un documento approvato all’unanimità, in vista dell’assemblea di Magistratura Indipendente convocata per sabato prossimo – per eliminare il gravissimo vulnus alla rappresentatività dell’organo di governo autonomo della magistratura, derivante dall’operatività dello stesso a ranghi ridotti e, soprattutto, in composizione non rispondente agli orientamenti espressi dagli appartenenti all’ordine giudiziario nelle elezioni del luglio 2018”.

La sezione di Mi invita inoltre la dirigenza nazionale del gruppo ad “assumere ogni opportuna iniziativa” per sostenere i Consiglieri e tutelare “l’onorabilità di Magistratura Indipendente, e di tutti i suoi appartenenti, e, in particolare, per respingere, con sdegno, ogni tentativo – in qualunque sede assunta – di stabilire una correlazione, anche indiretta, con la loggia massonica P2”. E denuncia “la calunniosità del parallelismo tra le attività di una libera aggregazione di magistrati e quella di un’associazione segreta, impegnata in un piano criminale di eversione dell’ordine democratico”.

Aggiornato il 07 giugno 2019 alle ore 12:37