Meloni: “Stabilità dall’intesa Lega-Fdi, Forza Italia chiarisca la linea”

venerdì 14 giugno 2019


Giorgia Meloni punta ad un’intesa di governo tra Lega e Fratelli d’Italia, ma chiama in causa anche il partito berlusconiano. Per la leader Fdi, l’esecutivo gialloverde “sarebbe già dovuto essere arrivato al capolinea. È un’alleanza alla quale mancano due collanti indispensabili: il primo è programmatico, il secondo di rapporti. Non è una competizione, è una continua guerra interna”.

In un’intervista al Corriere della Sera, la Meloni sottolinea che “alle Europee abbiamo dimostrato con i nostri voti che, assieme alla Lega, siamo in grado di dare un governo stabile, con una linea chiara e condivisa, al Paese. E che gli italiani ci stanno chiedendo di farlo”. In tema di alleanze, “penso che prima di parlare degli assetti della coalizione, Forza Italia debba chiarire la sua collocazione. Non faccio il buttafuori o il buttadentro dell’alleanza, ma chiedo chiarezza”.

In Europa “vedo che il Ppe ipotizza di stare in una santa alleanza che va dai Verdi al Pse a Macron. Ma come, Berlusconi non aveva detto che non avrebbe fatto patti col Pse? Allora esca dal Ppe. Allo stesso tempo serve una parola ferma in chiave interna: io e Salvini abbiamo detto che, se cade il governo, c’è solo il voto. Berlusconi non mi sembra abbia escluso anche altre ipotesi”. Su Giovanni Toti, “detto che lo stimo e condivido molte delle cose che dice, vorrei ribadire che il mio partito si sta muovendo da tempo sulla strada dell’allargamento e dell’apertura a mondi civici, politici, sociali non tradizionali della destra”.

Intanto, la parlamentare di Forza Italia Renata Polverini, intervistata da Repubblica sostiene che “una fusione con la Lega sarebbe una resa incondizionata. Una resa peraltro assolutamente ingiustificata, perché se Salvini vuol essere il leader del centrodestra, ha bisogno di allearsi con una forza moderata che intercetti un consenso diverso dal suo. Un partito unico, invece, che senso ha?”.

Per l’ex presidente della Regione Lazio, “in questo anno di governo molto spesso abbiamo votato contro i provvedimenti presentati dalla Lega assieme ai grillini. E poi siamo saldamente nel Partito popolare europeo. La politica è fatta di fasi. Adesso è Forza Italia che deve reagire, mobilitarsi, non certo smobilitare. Farlo con la sua classe dirigente”.

La parlamentare forzista sottolinea che “Berlusconi ha preso alle Europee ben seicentomila voti, ma il resto del consenso è arrivato dal territorio e ha concorso all’8,8 per cento finale. E d’altra parte, chi voleva andare con la Lega è già andato via, sia tra gli elettori che tra i dirigenti”.


di Lia Faldini