Tav, Telt dice sì ai bandi sulla tratta italiana

mercoledì 26 giugno 2019


Da Telt arriva il via libera. La società che realizzerà la Torino-Lione dice sì alla pubblicazione dei bandi per i lavori della Tav nella tratta italiana. Si tratta di 57,5 chilometri per circa un miliardo di euro. Il governatore del Piemonte Cirio è euforico: “È una giornata storica”. Tuttavia, nel governo si registrano ancora malumori. Salvini è contrario alla “Tav leggera”, proposta dalla viceministra grillina dell’Economia Laura Castelli. Luigi Di Maio è convinto che “Il tunnel sia un regalo ai francesi”. Mentre il ministero delle Infrastrutture de dei Trasporti precisa che “i bandi sono revocabili senza oneri”.

Per la coordinatrice del Corridoio Mediterraneo, Iveta Radicova “il risultato dell’appuntamento di ieri a Parigi è chiaro: il progetto continua. Poi da parte dell’Europa c’è il pieno rispetto per le decisioni di ogni governo che può scegliere in qualsiasi momento di ritirarsi, di spendere oppure perdere il denaro messo a disposizione. Certo, se il governo italiano fermasse tutto sarebbe un errore per il futuro dell’Europa”.

Per la Radicova, “la questione tempo è cruciale. C’è un timing che va rispettato se non vogliamo perdere le risorse. Sulla Tav, c’è un accordo di 27 paesi membri, tutti mettono impegno e risorse. Il progetto è stato deciso 24 anni fa, e confermato più volte. La Torino-Lione è una connessione che riguarda tutta l’Europa, ne abbiamo davvero bisogno”.

Secondo Cirio, “la Tav si farà al 100 per cento”. Il presidente del Piemonte non ha dubbi sul fatto che l’Italia proseguirà nella realizzazione della Torino-Lione, dopo l’annuncio del finanziamento europeo salito al 55 per cento del costo totale dell’opera.

“Oggi – sostiene – il governo riceverà la nostra lettera nella quale chiediamo di dare in fretta un segnale all’Europa che chiede certezze perché oltre ai bandi possano partire anche i capitolati di gara. Sono molto ottimista perché le elezioni europee ha cambiato gli equilibri nel governo e il vicepremier Salvini ha assunto una posizione molto chiara e molto netta. Sono sicuro che ora anche gli altri politici confermeranno i suoi impegni. Sono stato in contatto con Salvini in queste settimane e anche ieri pomeriggio dopo il cda di Telt che ha dato via libera a bando sul lato italiano e ha certificato il contributo del 55 per cento sui costi, perché la Torino-Lione è una best practice per la governance del progetto con un’unica società di gestione tra i due Paesi”.

Per il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, “il combinato disposto delle Olimpiadi assegnate a Milano e Cortina, del via libera ai bandi per la Tav e lo sblocca-cantieri rappresentano un’importante iniezione di fiducia. Certo, per quel che riguarda la Tav è necessario che venga realizzata secondo il progetto originario. Che non si parli di mini-Tav”.

Piovono critiche sui grillini da Gregorio De Falco. “Sembra solo un ulteriore episodio – sostiene – in cui il M5s conferma di vivere alla giornata”. L’ex senatore cinque stelle, intervistato dal Corriere della Sera, ritiene che il disorientamento sulla Tav sia “simile a quello capitato qualche giorno fa, quando la senatrice Paola Nugnes ha annunciato di volere lasciare il Movimento. Per tutta risposta Di Maio ha detto che in giunta per le elezioni al Senato stanno per dare l’ok all’ingresso di due nuovi senatori. Intanto, però il via libera non è arrivato e la maggioranza rischia di traballare”.

Alla fine il M5s si vedrà costretto ad accettare i cantieri per l’alta velocità sulla Torino-Lione? “Cosa bisogna pensare – replica De Falco – ormai è difficile. Il vero grande errore è stato fatto quando gli iscritti del Movimento hanno deciso di salvare Matteo Salvini dal processo sul caso Diciotti. I vertici del Movimento puntavano ad ottenere una scelta in favore dell’immunità per il ministro dell’Interno, in questo modo lo hanno sottratto al giudizio naturale della magistratura. Ecco, l’immunità e la Tav sono le facce di una stessa medaglia: cedimenti e inversioni totali di una forza politica. Credo che ora sia diventato davvero complicato arginare e contrastare la Lega, non esiste più alcun reale contrappeso”.


di Manlio Fusani