Migranti, scontro nel Pd tra Renzi e Calenda

Nel Pd si consuma un’inaspettata polemica sui migranti. I contendenti sono l’ex premier e segretario del partito e il neo eurodeputato ovvero Matteo Renzi e Carlo Calenda. Il primo firma una lettera ospitata su Repubblica, in cui mette in fila dieci spunti di riflessione per parlare di immigrazione “senza usare il becero tono della destra” e sottolineare gli errori del Pd. In vari punti, Renzi respinge le accuse al suo governo e spiega che il suo partito non ha sottovalutato la questione immigrazione, anzi: “L’abbiamo sopravvalutata quando nel funesto 2017 abbiamo considerato qualche decina di barche che arrivava in un Paese di 60 milioni di abitanti, una minaccia alla democrazia”.

Il crollo nei sondaggi del Pd, secondo Renzi, comincia proprio “quando si esaspera il tema arrivi dal Mediterraneo e allo stesso tempo si discute lo Ius soli senza avere il coraggio di mettere la fiducia come avevamo fatto sulle Unioni civili. Geometrica dimostrazione d’ impotenza: allarmismo sugli sbarchi, mancanza di coraggio sui valori. Il successo di Salvini inizia lì”.

Per Renzi, poi, aiutare i migranti a casa loro “è una priorità”. Il senatore del Pd aggiunge infatti che “bisogna aumentare i fondi della cooperazione internazionale (cosa che noi abbiamo fatto, la Lega no). Bisogna investire in Africa senza lasciare che lo faccia solo la Cina. Bisogna implementare la strategia energetica del sud, dall’ Egitto al Mozambico”. Dire aiutiamoli a casa loro, secondo lui non è sbagliato, ma “è sbagliato non farlo”.

Calenda replica a Renzi via Twitter. Nella lettera dell’ex leader dem ravvisa “molte parti condivisibili. Ma non l’attacco a Gentiloni e Minniti. A prescindere dal fatto che i provvedimenti sono tutti stati votati dal Pd di cui eri segretario, sai benissimo che l’emergenza c’era e come. Fino a 2016 inoltrato i migranti entravano in Italia e andavano negli altri paesi europei”.

Secondo l’ex ministro dello Sviluppo Economico dei governi Renzi e Gentiloni, “dopo la chiusura Shengen e l’identificazione di 180mila migranti non sono qualche persona. Il problema è nato quando Gentiloni era al governo. Ancora ieri sera ti ho difeso su fake news flessibilità-migranti. Non ricominciamo a farci del male”.

Per Calenda, “invece di polemizzare su un passato che ci ha visto lavorare tutti, sempre, nella stessa direzione con serietà e responsabilità riprendiamo da dove abbiamo lasciato con il Migration compact. È la strada giusta. In Ue mi batterò per questo. Stiamo uniti”.

 

 

 

 

Aggiornato il 05 luglio 2019 alle ore 15:24