Fate il vostro gioco

Questo articolo è un gioco nel gioco. Mi spiego meglio, ad ogni politico corrisponde un giocatore e ogni giocatore ha il suo gioco: biliardo, scacchi o carte. Sui lanciatori di dadi, come ho scritto nell’articolo di ieri, preferisco non pronunciarmi né andare oltre quanto ho già espresso in precedenza perché li considero soltanto dei politicanti.

Nell'articolo apparso ieri sul nostro quotidiano, infatti, ciascun lettore ha potuto immaginare l'abbinamento tra i singoli politici italiani e un gioco delle carte a cui sembrano ispirarsi. Oggi, il gioco continua.

La prima annotazione è quella di segnalare al lettore de l'Opinione che, tra i giocatori di carte, sono davvero pochi coloro che eccellono, almeno nel panorama partitocratico attuale. Riguardo al passato, invece, il discorso è diverso e tanti sarebbero i nomi da fare. Uno per tutti: Marco Pannella.

Un vero giocatore di Poker, il cui motto sembrava essere: “perdo o stravinco”. Difficile da battere, però, perché riusciva ad essere, allo stesso tempo, tattico e strategico. Forse è per questo motivo che i potenti tendevano a non farlo giocare. Averlo come compagno di partita poteva essere una fortuna o una disgrazia, a seconda. Comunque, era leale. Ma andava capito. E guai a sbagliare. Perché si inalberava con il proprio compagno.

I protagonisti politici di oggi appaiono, in generale, senza che nessuno si offenda, come giocatori di categoria inferiore. Ma a quale gioco giocano? Nicola Zingaretti e il presidente Conte, ad esempio, sono giocatori di carte, di scacchi o di biliardo? Al lettore la scelta.

A tal proposito c'è da aggiungere che c’era anche un Pannella scacchista. Marco, infatti, che è sempre stato considerato un gran parlatore e un oratore alquanto prolisso, ha avuto dei periodi di silenzio che non tutti hanno saputo cogliere. Magari era un silenzio limitato soltanto ad un particolare argomento o ad una situazione specifica, ma erano proprio quelli i momenti più emblematici e importanti da captare. In quel caso, le cose che Marco non diceva diventavano il segno evidente che in Pannella era entrato in azione il giocatore di scacchi. E che qualcosa stava bollendo in pentola.

I giocatori di scacchi si dividono in bianchi e neri. Quando in Cossiga prevaleva “l’omino nero”, infatti, l’ex Presidente della Repubblica e senatore a vita lasciava le carte e si trasforma in uno scacchista. Come quando si ritrovò al Quirinale, da solo, senza avere più alle spalle il sostegno del suo partito. Mentre Pannella sceglieva sempre i bianchi perché, al contrario di Cossiga, in lui c’era soltanto l’omino bianco. I giocatori di scacchi, anche se a volte risultano fuori tempo, alla fine, riescono ad essere sempre tempestivi perché hanno un’ampia visione del gioco e si collocano proprio lì dove il pezzo si muove. Mosso da altri.

L’esempio più eclatante è stato Aldo Moro. Colto, intelligentissimo e grande stratega. Uno dei pochi, dentro la Dc, ad avere una visione d’insieme. Infatti, ha vinto anche la sua ultima partita con lo Stato e con le Br. Ma forse avrebbe dovuto perderla.

Tra i giocatori di biliardo, ancora una volta, emerge su tutte la figura di Giulio Andreotti. Ha quasi sempre giocato di sponda, un vero tattico e il suo motto era: “sopravvivere”. Cercava la sponda dei socialisti quando voleva arginare i comunisti e, viceversa, puntava sulla sponda comunista quando voleva arginare i socialisti. Ogni volta che si spostava verso il centro-destra lo faceva per aprire meglio a sinistra e, comunque, da una posizione “centrista” faceva partire le sue stoccate che scombinavano il gioco degli avversari. Su altri leader o politici più recenti, come Zingaretti o Matteo Renzi o il Presidente del Consiglio Conte, non è il caso di pronunciarsi, ma il lettore potrà farsi liberamente una propria idea in proposito valutando da sé le caratteristiche di ognuno. La domanda che vi pongo è: il governatore Toti è un giocatore di briscola, di rubamazzo o un asso piglia tutto? Maria Stella Gelmini è una giocatrice di biliardo? Penso di sì. Nel qual caso, sembra avere le caratteristiche di chi preferisce giocare a Carambola. E Mara Carfagna? La vedo bene nel gioco del biliardo, ma nell'8 e 15 di lato. Giorgia  Meloni sta forse giocando a scacchi? Gioca una partita ragionata o rischia di farsi prendere dalla frenesia? Da lei ci aspetteremmo la mossa del cavallo o l'ambizione di fare la Regina lasciando a Matteo Salvini il ruolo del Re. Forse, anche Di Battista potrebbe essere un giocatore di scacchi, come pure Casaleggio jr. Mentre Beppe Grillo è un giocatore di scopone scientifico.

E chissà se questa mia personale chiave interpretativa possa essere utile anche per leggere meglio ciò che sta accadendo dentro il Pd o dentro Forza Italia? Fate pure il vostro gioco. E buon divertimento.

Aggiornato il 05 luglio 2019 alle ore 12:09