Presunti fondi russi alla Lega, Salvini: “Non devo spiegare niente”

lunedì 15 luglio 2019


Matteo Salvini detta ai fedelissimi la linea del silenzio. Rispetto alla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega, il ministro dell’Interno è convinto che il Carroccio non debba “dare alcuna spiegazione. È tutto un enorme gossip, si sgonfierà da solo”. Per queste ragioni, il vicepremier non risponderà più ad alcuna domanda su Gianluca Savoini, indagato per corruzione internazionale dalla procura di Milano. Nel giorno in cui lo stesso Savoini sarà sentito dai pm milanesi in merito all’incontro segreto a cui ha partecipato il 18 ottobre dello scorso anno a Mosca, il leader leghista sceglie di non affrontare il tema delicato dei finanziamenti illeciti.

D’altro canto, i grillini hanno preso da tempo le distanze dal caso che imbarazza il governo gialloverde. “Quando il Parlamento chiama, il politico risponde, perché il Parlamento è sovrano e lo dice la nostra Costituzione”. Sono le parole postate ieri su Facebook dal leader pentastellato Luigi Di Maio. Eppure, secondo il vicepremier cinque stelle, “quando si ha la certezza di essere strumentalizzati, l’Aula diventa un’occasione per difendersi e rispondere per le rime alle accuse, se considerate ingiuste. Se ci sono sospetti su finanziamenti ai partiti, si fa una commissione di inchiesta per tutti i partiti”.

Salvini, dal canto suo, spiega: “Non è per mancanza di rispetto verso il Parlamento. È che se pure andassi a riferire al Senato non avrei proprio niente da dire”. E ancora, replicando indirettamente al premier Giuseppe Conte che invoca chiarezza, aggiunge: “Di cosa dovrei parlare in Aula, di cene?”. Di Maio ritiene “doveroso garantire la tracciabilità dei soldi che un partito incassa durante una campagna elettorale. Il M5s, con la SpazzaCorrotti, ha obbligato tutti a rendere pubbliche le donazioni, non ci si può tirare indietro”.

Sulla vicenda torna anche Nicola Zingaretti. Il segretario del Pd scrive su Facebook che “le vicende che riguardano Salvini diventano ogni ora più gravi. L’ultima nota di Palazzo Chigi che smentisce le sue dichiarazioni aggrava ancora di più la situazione. Ho chiesto a nome del Partito Democratico alla presidente Casellati e al presidente Fico un incontro urgente per garantire che nelle sedi parlamentari ci sia immediatamente la possibilità di ascoltare il governo su quanto sta accadendo. Ci vuole trasparenza assoluta e non permetteremo mai che il Parlamento sia tenuto all’oscuro di fatti di enorme gravità per la sicurezza, l’autonomia e la collocazione internazionale dell’Italia”.

In un’intervista alla Stampa, l’ex premier Paolo Gentiloni sostiene che, “con il suo comportamento, Salvini offende l’Italia, le nostre regole, la nostra collocazione internazionale”. Secondo il presidente del Pd, in Salvini, “è abbastanza evidente il riferimento culturale al modello Putin. Un modello di democrazia autoritaria che Putin stesso ha descritto in modo molto efficace in una recente intervista al Financial Times”.


di Duilio Vivanti