Fondi Lega-Russia, D’Uva: “Salvini ha il dovere di spiegare in Aula”

A proposito dei presunti fondi russi per la Lega, i grillini sono convinti che Matteo Salvini “alla fine verrà a chiarire”. Per il capogruppo M5s alla Camera Francesco D’Uva, “lo hanno fatto tutti in passato, da Tria a Conte. Perché lui dovrebbe sottrarsi? Quando un ministro viene richiesto in aula è suo dovere costituzionale esserci”.

D’Uva lo spiega in un’intervista a Repubblica richiamata in prima pagina. Il parlamentare pentastellato sta preparando la legge per istituire una commissione d’inchiesta sui finanziamenti ai partiti. Sul caso Savoini “bisogna fare luce ma sono convinto che Salvini possa tranquillamente spiegare. Che gli convenga, addirittura. Perché ne uscirà rafforzato”, osserva. Nella commissione d’inchiesta sarà chiamato a parlare anche Salvini? “Decideranno i parlamentari chi chiamare nelle singole audizioni. Ma probabilmente saranno chiamati i tesorieri e i segretari dei partiti, mi sembra logico”, risponde D’Uva. E spiega che con la commissione d’inchiesta voluta dal M5s si vuole capire “quali e quanti finanziamenti arrivano ai partiti, quali soggetti terzi li foraggiano o li hanno foraggiati, attraverso quali canali sono passati i soldi”.  

Pier Ferdinando Casini manifesta la propria contrarietà al varo di una commissione d’inchiesta. L’ex presidente della Camera, intervistato dal Corriere della Sera lancia un monito: “Continuiamo pedissequamente a sfasciare le istituzioni, utilizzando impropriamente le commissioni d’inchiesta che diventano succursale impropria della campagna elettorale”. Casini sostiene di essere “saltato sulla seggiola” quando ha letto che il Pd aveva chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta sull’affaire Metropol-Lega, seguito dal M5s che intendeva allargare l’indagine parlamentare al finanziamento dei partiti.

Casini è stato il presidente della commissione d’inchiesta sulle banche, “ritenendo di avere gli strumenti per svolgere con moderazione quel compito, ma prima non avevo votato per la sua istituzione. Sulle banche abbiamo fatto una cosa intelligente a spostare in una sede istituzionale il regolamento di conti tra renziani e non renziani? Credo che sia stata una grossa stupidaggine, creando problemi al sistema creditizio. Ma oggi vedo che stiamo percorrendo lo stesso sentiero. Il Pd ha sbagliato sulle banche e sbaglia oggi su Salvini”. Secondo Casini, l’errore del M5s “è ancora più grande. Perché non avendo la forza di aprire una crisi di governo, cercano un regolamento di conti con l’alleato della Lega”. Chiedere che Salvini riferisca in Parlamento, invece, “è sacrosanto”, conclude Casini.

Aggiornato il 17 luglio 2019 alle ore 16:56