L'equivoco dei pieni poteri

Salvini come Mussolini e Hitler? La Storia documenta una storia diversa, dato che i due dittatori si fecero attribuire i pieni poteri giocando duro prima dello storico voto in Parlamento, con arresti preventivi di numerosi deputati dell’opposizione, mentre il Capitano li chiede come maggioranza di governo (votato dal Parlamento!) per realizzare il suo programma. L'Italia non è la Repubblica di Weimar al suo caotico tramonto afflitta da una terribile iperinflazione seguita alla disfatta tedesca nel Primo Conflitto mondiale. L’ascesa fascista fu poi favorita dal malcontento di massa di milioni di reduci italiani, gente che sapeva combattere e aveva visto innumerevoli volte la morte in faccia e che tornava dalla guerra priva di riconoscimenti per i propri inenarrabili sacrifici, senza lavoro né terre da coltivare (v. Lo straordinario libro di A. Scurati “M. Il figlio del secolo”) e, quindi, destinata presto a scontrarsi con cooperative rosse e proprietari agrari. Ricordo ai critici della domenica (sempre pronti a dare del fascista a chi non la pensi come loro!) che all’epoca, grazie alla guerra, sia l’Italia che la Germania (vedi gli arditi italiani e le milizie paramilitari tedesche) erano vere e proprie armerie a cielo aperto, con centinaia di migliaia di armi da fuoco e bombe a mano che nella confusione della smobilitazione gli ex coscritti portarono con loro tornando a casa! Cosicché, in quegli anni, la piazza e gli scontri di classe erano incomparabilmente più cruenti, pericolosi e sanguinari di quelli attuali.

Quindi, dal punto di vista sociale, economico e politico non sussistono in alcun modo qui in Italia le premesse che caratterizzarono quei drammatici eventi di quasi un secolo fa. Ma c’è un’altra questione che ridicolizza il mito totalitario dei pieni poteri, in vigenza della Costituzione del 1948, visto il sistema di pesi e contrappesi (il famoso balance of powers) vigenti. Quali provvedimenti incostituzionali potrebbero adottare Parlamento e Premier non eletto direttamente dal popolo che non fossero immediatamente sanzionati e cassati dalla Corte Costituzionale? Di Quale maggioranza bulgara dovrebbe mai disporre il nuovo “Duce” per approvare senza referendum (dato che l’art. 138 Cost prevede un quorum pari ai due terzi del numero di parlamentari per entrambe le Camere) profonde riforme costituzionali in grado di stravolgere l’attuale balance of powers? E, poi, se per assurdo vi riuscisse? Credete davvero che nell’era dei social e dell’interdipendenza economica mondiale si possano sfidare decine di milioni di oppositori con scelte “totalitarie” per il tramite di avventurose riforme costituzionali? Ma chi ha il coraggio di contrabbandare queste abominevoli assurdità? Bisognerebbe vergognarsi piuttosto.

Questo è un Paese che non cresce e muore per tutti i colossali errori politici che sono stati fatti da un quarto di secolo a questa parte (v. Maastricht e Moneta Unica!). Chi, secondo voi, ha favorito il dilagare della corruzione, dei comportamenti mafiosi e delle ruberie nell’ambito dello Stato e della pubblica amministrazione locale e centrale, rimanendo prigioniero e ostaggio di tutte le lobbies sindacali di ogni ordine e grado? Chi, grazie alla dittatura del politicamente corretto e al trionfo indiscriminato della pedagogia (a tutto danno dell’istruzione e del vero sapere) ha fatto sì che il merito professionale, scolastico e universitario non contasse nulla, lasciando che scuole e università divenissero fabbriche di lavoro per insegnanti e personale amministrativo, che non sono né giudicati né selezionati in base ai risultati delle loro attività? Quando troveremo centinaia di miliardi per finanziare la ricerca di base e avanzata, in modo da entrare definitivamente nell’era digitale, creando così milioni di nuovi posti di lavoro nelle occupazioni e impieghi futuri legati all’innovazione? La Germania, dice Federico Fubini nel suo ultimo saggio, estrae valore dall’Europa per centinaia di miliardi di euro, impiegando e attraendo nel suo territorio eserciti di brillanti giovani laureati, i cui costi di formazione sono stati in origine interamente sostenuti  dai loro Paesi di origine!

E noi? Esportiamo materia grigia e ci teniamo gli incompetenti e i fannulloni che, in qualche caso, osiamo senza pudore chiamare “risorse”, benché inondino le nostre strade cittadine di migliaia di tonnellate di inutile paccottiglia (sostanze dopanti comprese!) prodotta in Asia, senza pagare un cent di iva né di irpef sui loro ricavi (reali, ma inesistenti per il fisco italiano!). Parliamo di tutto questo, che ne dite?

 

Aggiornato il 13 agosto 2019 alle ore 14:35