Tutti gli errori di Salvini

Gli USA si sono manlevati dal giogo della Cina favorendo (finanziando?) il Giappone come suo primo creditore, i 5S hanno aperto le porte del loro forziere politico al PD, pur di mostrare alla Lega cosa potrebbe succedere il prossimo 20 agosto al termine della discussione sulla sfiducia a Conte. Ora però sono schiavi di questa mossa, plaudita da molta stampa, guardata con benevolenza dal Quirinale, sposata con gioia dai piddini (non solo renziani) e da molti parlamentari Pentastellati accomunati dal terrore delle elezioni.

In 24 ore Salvini ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. I tempi dell’evocazione/apertura (extraparlamentare) della crisi; la scusa per dichiararla aperta (la TAV); il modo con cui è stata pre-annunciata (una dichiarazione in spiaggia); l’incoerenza che ha seguito la rottura (le mancate dimissione dei ministri leghisti per paura dell’interim di tutti i dicasteri da parte del Presidente del Consiglio). Ma soprattutto Salvini ha sbagliato nel mostrarsi intimorito dall’ipotesi di accordo politico PD-5S per un governo tecnico o di scopo. Il suo telefono “sempre aperto” ha galvanizzato Di Maio che ha dichiarato il “tana libera tutti” (…la frittata è fatta).

Giocare di fantasia sul futuro è azzardato però se il 20 la sfiducia sarà respinta, Conte potrebbe andare in Parlamento a cercare liberamente i voti sui suoi provvedimenti (in primis il taglio dei Parlamentari) ma una maggioranza pendolare lo esporrebbe quotidianamente al rischio di trovarsi nelle condizioni in cui è oggi. Se viceversa il 20 la sfiducia sarà dichiarata, si apriranno le consultazioni al Quirinale e tutto diverrà possibile. Da quel momento si scatenerà l’inclinazione causidica dei nostri politici, cui non manca fantasia creativa quando si tratta di mantenere lo scranno. Grazie ad una Costituzione che consente tutto in nome del parlamentarismo.

Salvini appare in totale confusione, avendo scoperto di non essere infallibile e aver perso in meno di 12 ore ogni vantaggio. Perché ha spinto i 5S nelle braccia del PD, resuscitato Renzi e restituito a Berlusconi la centralità nel Centrodestra. Solo a Bertinotti riuscì altrettanto. Salvini ha violato il protocollo giallo-verde e lo ha fatto su un argomento già archiviato a suo favore dal Parlamento. Se lo avesse fatto consapevolmente ci sarebbe da dubitare del suo acume politico, se inconsapevolmente della sua capacità di rimanere concentrato quando il gioco si fa duro.

Soprattutto non ha capito che la rottura del protocollo avrebbe costretto Di Maio a diventare più realista del Re, perchè gli equilibri all’interno dei 5S si sarebbero sbilanciati a favore di Di Battista. E, di rimando, lui a puntare tutto sull’immigrazione. In questa confusione è difficile che i 5S mollino Conte, né i ministri invisi alla Lega. Questo anche se dovesse cambiare la maggioranza. Con buona pace del Capitano, che dovrebbe cercarsi un buon Capo di Stato Maggiore.

 

 

Aggiornato il 19 agosto 2019 alle ore 14:08