Israele nella Nato: ora!

L’appello lanciato da più parti sulla necessità di ancorare Israele all’Europa non può che essere totalmente condiviso; ma accanto a questa legittima e opportuna richiesta sarebbe necessario anche allargare l’Alleanza Atlantica allo Stato di Israele.

Nel corso degli ultimi decenni lo Stato ebraico è stato un baluardo dell’Occidente in Medio Oriente e ha sbrogliato matasse, anche non sue, nell’interesse del mondo libero. Ha fornito all’Europa un supporto prezioso nelle tecniche di lotta al terrorismo e ha segnalato informazioni utili alla sicurezza del Vecchio Continente. La cooperazione con l’intelligence israeliana è riuscita a scongiurare sanguinosi attentati nei nostri Paesi. Senza parlare delle velleità nucleari di alcuni “Stati canaglia”, come venivano chiamati ai tempi della presidenza Reagan.

Il 7 giugno del 1981 Israele nell’Operazione Babilonia distrusse, con il sollievo del mondo libero, il sito nucleare iracheno di Osiraq; negli ani 2000 toccò alla Siria che grazie l’aiuto della Corea del Nord aveva costruito un sito nucleare ad Al-Kibar.

Senza parlare dell’espansione islamica in Medio Oriente dopo l’avvento di Khomeyni, l’unico Paese che è riuscito a contenere questo delirio espansionista è stato proprio lo Stato ebraico. Pochi poi ricordano o fingono di non ricordare quanto le milizie libanesi di Hezbollah, le cui ricchezze provengono dal commercio internazionale della droga e dai finanziamenti del Governo di Teheran, con i loro missili a lunga gittata e che possono essere dotati anche di testate nucleari, possono arrivare anche a Roma o Parigi.

Vorrei sapere con quale criterio un Paese a conduzione totalitaria come la Turchia campione nella violazione dei diritti umani e che adotta politiche repressive nei confronti dei suoi cittadini, possa avere più titoli di Israele a far parte dell’Alleanza Atlantica. Tra l’altro l’inserimento di Israele in seno alla Nato sarebbe anche un modo per stabilizzare l’intera area e impedire bellicose ambizioni da parte di alcune nazioni.

La pace nasce dalla sicurezza.

Lo stesso programma nucleare iraniano di fronte a uno scenario così radicalmente cambiato subirebbe sicuramente un arresto. L’articolo 5 dello statuto della Nato recita che l’attacco a uno dei Paesi membri viene considerato un attacco a tutta l’alleanza. Se il mondo libero si regge solo su un arcata fatte da paesi democratici e liberi, il ruolo di Israele è oggi fondamentale. Kissinger ai tempi lamentava il fatto che l’Europa non aveva un numero di telefono. Aveva ragione.

L’Europa afflitta ciclicamente dalla sindrome di Monaco ha bisogno di qualcuno che ogni tanto suoni il campanello, per ricordargli quanti siano rischiose alcune scelte. Quel Paese è Israele, Paese con la schiena dritta. Lo Stato ebraico nella Nato: ora!

Aggiornato il 14 ottobre 2019 alle ore 13:46