Decreto Fiscale, inizia la scrematura degli emendamenti

Cadono alcuni dei 900 emendamenti che i partiti hanno presentato al Decreto Fiscale. Gli emendamenti al documento, che si trova all’analisi della Commissione Finanze della Camera, sono circa un migliaio. Attualmente, il decreto prevede semplicemente una riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle esattoriali dello scorso anno, in base alla quale chi non ha pagato la prima o unica rata può rientrare nella definizione agevolata se effettua il versamento entro il 2 dicembre. Il Pd propone di estendere la rottamazione agli avvisi bonari e ai contribuenti che hanno piani di rateazione. Sono presenti emendamenti dell’opposizione che propongono invece una rottamazione quater, che consenta di sanare le cartelle affidate all’agente della riscossione entro fine 2018, più una riapertura della sanatoria sulle liti pendenti. In pratica, un nuovo provvedimento di “pace fiscale”, simile a quello dello scorso anno.

Novità positive dovrebbero essere arrivo per i commercianti a proposito degli scontrini. C’è anche un emendamento che chiede di abbassare le multe ai negozianti che non accettano i pagamenti con il Pos. Ampie modifiche sono previste in relazione al capitolo appalti, con una rimodulazione delle misure in materia di controlli e di ritenute.

Fra le altre modifiche avanzate dalle forze di maggioranza figurano l’Iva ridotta al 10 per cento su prodotti igienici femminili (attualmente al 22 per cento), le modifiche norma sui Pir (Piani di risparmio individuali), la proroga delle multe per chi non monta seggiolini o dispositivi anti-abbandono, le borse lavoro dei giovani disabili esenti dal reddito calcolato per le detrazioni sui figli a carico, le agevolazioni fiscali per le persone con disabilità anche su auto ecologiche.

Aggiornato il 13 novembre 2019 alle ore 17:58