Cortocircuito

Credo che la nostra Italia, almeno in ordine alla politica, non abbia mai vissuto un periodo di maggiore distacco tra le parole e i fatti, come si dimostra quello di oggi.

Credo anche che non si sia mai vissuto un periodo in cui l’esposizione dei soggettivi punti di vista e lo scambio di opinioni siano stati così caratterizzati da prepotenza, nervosismo e maleducazione.

Credo inoltre, che non si sia mai vissuta tanta insicurezza popolare da rinnegare la libertà del dubbio e innalzare ad assiomatici punti di riferimento culturale e sociale, tante vere e incredibili idiozie.

Le nostre parole e i nostri toni sono ormai degli sciocchi slogan. Non sosteniamo più le opinioni e i punti di vista con la dimostrazione del ragionamento, ma con la monotona ripetizione di parole sempre uguali, nonché con l’insulto, i toni minacciosi e il “carisma” dell’enfasi. Le “sfilate” televisive dei politici nei vari talk show e telegiornali, ci raccontano le stesse tiritere tutti i giorni, dalla mattina alla sera. La cronaca dei loro interventi è diventata la ripetizione di sé stessa e quasi non ha più senso che esista. Non fanno altro che ripetere: “… per il bene dell’Italia; per favorire lo sviluppo; per combattere la povertà; per rilanciare l’economia; per creare nuovi posti di lavoro; per salvaguardare l’ambiente”… e via di questo passo, sempre con le stesse balle ormai eterne e monotone, che non vogliono proprio dire più nulla. 

Che modernità stiamo vivendo? Com’è possibile che la scienza ci sveli il futuro ogni giorno di più, mentre i nostri comportamenti sociali corrono all’impazzata verso la degenerazione e l’involuzione?

Provo vergogna per la sfacciataggine con cui la politica si prende gioco del popolo, così come provo vergogna per quanto il popolo accetti o non capisca che la politica lo prenda così spudoratamente in giro.

No, non va bene; allo stato delle cose, noi ci stiamo facendo del male e stiamo correndo all’impazzata per farcene ancora di più.

Non desidero fare del gratuito pessimismo né rinnegare la cristiana virtù della speranza, ma forse non siamo mai stati tanto malridotti come siamo adesso e forse è tempo di rimetterci umilmente in cerca della nostra intelligenza per chiederle di aiutarci a capire come salvarci la vita.

I traguardi indiscussi e in continua evoluzione della ricerca scientifica, ci portano verso le novità di una vita futura impensata e senz’altro migliore, tuttavia stiamo vivendo questa transizione in modo impaurito, crudele e triste. Per esempio, ci adagiamo sulla “comodità” del giudizio immediato ed emotivo che ci porta a confondere l’enfasi delle parole che sentiamo, con la realtà dei fatti. Per esempio, sosteniamo le nostre opinioni con tracotanza e ci comportiamo come se la loro veridicità fosse garantita dall’aggressività con cui le esponiamo.  Per esempio… per esempio…

Aggiornato il 12 dicembre 2019 alle ore 13:12