Libia, Di Maio difende Conte: “Basta attacchi, Ue abbia una sola voce”

Luigi Di Maio rivendica un protagonismo italiano rispetto alla crisi libica. “L’impegno dell’Italia – sostiene il ministro degli Esteri – è massimo. In questi giorni sono stato a Bruxelles, Istanbul, Il Cairo e sono appena rientrato da Algeri. Gli attacchi rivolti a Giuseppe Conte sono gratuiti e ingiustificati. Il presidente sta dando il massimo. Ricordo a tutti che è lui l’autore della Conferenza di Palermo”. Il leader grillino difende apertamente l’operato del premier. E, in un’intervista al Corriere della Sera, invita l’Europa a “parlare con una sola voce: a tutti i partner ho chiesto responsabilità, le fughe in avanti peggiorano solo la situazione”.

“Non provate a metterci l’uno contro l’altro. Il governo lavora insieme”, sottolinea Di Maio, secondo cui quella in corso in Libia “è una guerra per procura, e se non coinvolgiamo tutti non riusciamo a fermare le interferenze esterne”. Sulla possibilità che Marco Minniti sia l’inviato speciale dell’Ue in Libia, come caldeggiato da Frans Timmermans, “a tempo debito comunicheremo il nome dell’inviato speciale, prima bisogna completare il processo di Berlino. Dopo, sarà bene che ci sia un ruolo deputato a tutelare gli interessi dell’Italia”.

Di Maio spiega la mancata firma alla dichiarazione del vertice convocato al Cairo sulla Libia: “La dichiarazione conclusiva era troppo sbilanciata contro Sarraj e la Turchia, che per noi resta un alleato chiave. Invito tutti all’equilibrio, soprattutto i partner Ue”. Quanto alle tensioni interne al M5s, “il Movimento si appresta a concludere un percorso di riorganizzazione durato un anno e il 20 gennaio voteremo per i facilitatori regionali”, dichiara Di Maio. Quanto al documento di un gruppo di senatori in cui si chiede lo stop al suo doppio incarico, “è stato firmato da tre persone. Legittimo per carità, ma tre persone sono un po’ poche. Dopo di che, agli Stati generali si potranno avanzare proposte”. Sulle rendicontazioni, “è allo studio, da parte del comitato di garanzia, una proposta di revisione della procedura per le restituzioni; sarà relativa alla semplificazione del procedimento di caricamento dei dati su tirendiconto.it. Inoltre c’è la previsione della facoltà di avvalersi di un meccanismo forfettario di restituzione”, spiega il capo politico dei cinque stelle. Nell’intervista Di Maio interviene anche su Autostrade.

“Bisogna rivedere gli affidamenti. La revoca si inserisce in questa cornice, è indispensabile per abbassare anche il costo dei pedaggi”. Quanto alla possibilità che la ministra De Micheli sia disposta a evitare la revoca, “non commento le impressioni. De Micheli sta facendo un buon lavoro”.

In queste ore di febbrili tensioni internazionali, accade anche che il Movimento cinque stelle sia costretto a criticare il giornale di riferimento. Lo staff del capo politico del M5s smentisce “quanto riportato quest’oggi da Il Fatto Quotidiano, in un articolo a firma Luca De Carolis, in merito alle dimissioni da capo politico del Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio. Una narrazione, con tanto di fantomatica data delle dimissioni, che appare decisamente surreale. Un retroscena che riporterebbe il pensiero di svariate ‘fonti’ interpellate che sembrano però fare il tifo per una certa narrazione, quando nel pezzo alle fonti dirette viene riservato mezza riga di smentita”.

Secondo lo staff di Di Maio, “appare anche singolare la scelta di aprire il giornale con questo falso retroscena quando lo stesso Di Maio in queste ore è impegnato in importanti dossier di politica estera, come la Libia, di forte interessa nazionale e che interessano la sicurezza del nostro Paese. È un fatto gravissimo che ci sorprende”.

Aggiornato il 10 gennaio 2020 alle ore 13:22