L’alto tradimento contro Craxi: un alto tradimento contro l’Italia

lunedì 13 gennaio 2020


Nei cinema di tutto lo Stivale è visionabile il film “Hammamet”, diretto da Gianni Amelio. Racconta gli ultimi mesi di vita di Bettino Craxi, distrutto da Tangentopoli. Un bel film, che ha commosso lo scrivente e, c’è da credere, tantissimi italiani. Una pellicola che, ci si augura, possa aver spalancato la porta alla verità sull’inchiesta che distrusse la classe dirigente italiana. Nel film non se ne fa menzione, ma vale la pena rammentare che il via libera a questa operazione giudiziaria sarebbe stato dato da coloro che organizzarono la famigerata riunione sullo yacht Britannia: economisti, giuristi, magistrati, giornalisti ed affaristi che dalla fine della Prima Repubblica intendevano trarre profitti per sé stessi e per i loro referenti internazionali. È certo che Bettino Craxi avesse espanso il debito pubblico italiano per favorire la crescita economica dell’Italia e, consigliato da valenti economisti, dopo il 1990 intendeva riportare lo stesso debito alle quantità dei primi anni ’60 (la lira pesante).

Il leader socialista aveva ben chiaro come far vivere l’Italia, anche per la sua rendita di posizione tra Mediterraneo ed Europa, in un continuo boom economico. Una posizione che destava invidie da parte dei gestori della finanza speculativa internazionale: non ultimo il signor George Soros (amico personale di Carlo De Benedetti, imprenditore e nemico giurato di Bettino Craxi). E veniamo alla riunione sullo yacht Britannia del 2 giugno 1992: in quella sede i poteri finanziari internazionali (007 Cia e MI6, insieme all’intelligence finanziaria), alcuni magistrati, imprenditori ed alti dirigenti di Stato decidono di usare Mani Pulite per distruggere Craxi. Il sentore del golpe giudiziario è evidente il 2 settembre 1992, col suicidio del socialista Sergio Moroni. Sarà il primo a cadere, dopo di lui toccherà a tutta la dirigenza craxiana.

Il 16 settembre 1992, George Soros sferrava l’attacco speculativo contro l’Italia: il finanziere (amico della combriccola del Britannia) guadagnava circa un miliardo di dollari sulla lira italiana, parimenti metteva in ginocchio sia il governo del Belpaese che la Banca d’Italia. Una manovra fatta col bene placet della finanza speculativa internazionale che aveva appoggiato il golpe giudiziario noto alle cronache come Tangentopoli. Da quella mazzata finanziaria l’Italia non s’è più ripresa, ed ogni giorno scivola sempre più nelle grinfie della speculazione internazionale: Bettino Craxi amava l’Italia e sapeva benissimo che la sua fine era frutto di questa congiura di poteri bancari e giudiziari. Certamente si sarà confidato con gli economisti a lui più vicini, probabilmente con Franco Reviglio (economista, ministro delle Finanze e grande conoscitore del mercato finanziario) e certamente con Rino Formica, che fu amico di Craxi e ministro delle Finanze.

Del resto Formica aveva parlato di un dossier in quattro punti utile a dimostrare il fine anticraxiano del pool milanese di Mani Pulite: e di questo dossier ne parlava nel settembre 1992, tre mesi dopo la riunione del Britannia. Il dossier era stato oggetto di un corsivo di Craxi sull’Avanti! È da credere che della congiura contro l’Italia ne fossero al corrente anche i ben noti “Reviglio boys” (Giulio Tremonti, Domenico Siniscalco, Alberto Meomartini, Mario Baldassarri, Franco Bernabè). Ma, ai fini della ricostruzione storica, certamente Rino Formica potrebbe molto, avendo lui per primo tentato di fermare la privatizzazione di Banca d’Italia nel 1981 (ad opera di Beniamino Andreatta): Formica aveva allertato circa i rischi che avrebbe corso il Belpaese, col suo debito che poteva finire in mano ai ben noti speculatori, gli stessi che hanno spinto per la svendita del patrimonio pubblico italiano dopo la caduta della Prima Repubblica.

Non è un caso che, anche il professor Giuseppe Guarino (giurista e ministro Dc) abbia parlato chiaramente di “alto tradimento” nel libro di Angelo Polimeno Bottai (vice direttore del Tg1): Guarino spiega che la caduta della Prima Repubblica e Mani Pulite hanno favorito la speculazione internazionale. Soprattutto che in quella riunione sul Britannia veniva pianificata da 007 finanziari e magistrati la distruzione di Craxi, per favorire le mani straniere sul Belpaese. La storia non si fa certo con i “se” e con i “ma”, ma è evidente che Craxi sia stato oggetto di un tradimento, e chi ha tradito il leader socialista ha deliberatamente tratto benefici dagli speculatori finanziari internazionali. Questo film non è stato ancora raccontato.

 


di Ruggiero Capone