Anas e Genio militare: collaborazione vincente  per il controllo della rete stradale

La lunga serie di crolli e cedimenti di ponti, viadotti, gallerie che si sono registrati in Italia negli ultimi anni ha imposto a tutti i livelli profonde riflessioni su cosa non sta funzionando.

È ben noto che la rete stradale italiana per la particolare configurazione geografica e orografica del Paese è molto complessa con circa un milione e mezzo di chilometri di strade ripartite tra Stato ed Enti locali spesso carenti delle necessarie risorse per occuparsi di un’adeguata manutenzione e concessionari che, invece, dispongono di risorse ma probabilmente non della volontà di impiegarle per attività che vadano ad incidere sui profitti.

Solamente la parte di rete gestita da Autostrade e Anas conta circa 26mila chilometri con 11mila ponti e 1200 gallerie.

Il numero totale dei ponti è però superiore al milione e la frammentazione della gestione ne rende complesso il monitoraggio con la conseguenza che la ricerca dei responsabili di un qualsiasi accadimento finisce spesso per generare contenziosi non sempre facilmente risolvibili.  

L’Anas è un’eccellenza italiana purtroppo conosciuta più per le inchieste giudiziarie che per l’immagine che invece ha nel mondo. Non solo Paesi poco sviluppati tecnicamente, ma nazioni come Germania, Francia e Spagna ne richiedono il supporto per la risoluzione di complessi problemi. Parte della progettazione della via della Seta è stata affidata all’Anas in ragione delle competenze riconosciute a livello mondiale.

Con vertici di prestigio provenienti dal mondo del management più qualificato l’Azienda è ora in grado di effettuare qualsiasi intervento ma la mancanza di un piano adeguato di risorse resta sempre il problema principale. Nel quadriennio 2016-2020 sono stai assunti numerosi ingegneri, ma non sono ancora sufficienti.     

Una soluzione da considerare per mettere l’Azienda in grado di ottimizzare la propria attività di controllo potrebbe essere il ricorso agli ufficiali ingegneri in congedo dalle Forze armate italiane. Sono centinaia gli ingegneri militari con le specifiche competenze che, lasciata la propria Arma per limiti di età o per aver svolto il solo servizio militare nel ruolo di complemento, sarebbero felici di poter continuare a dare un contributo al proprio Paese. Infatti, in particolare l’Esercito con il Genio militare ma anche i Carabinieri, Marina e Aeronautica, dispongono di Direzioni Infrastrutture  composte da qualificatissimi professionisti con le stellette.

Nell’ambito della specialità dell’Esercito esiste tra l’altro il Genio pontieri che nelle aree in cui è andato ad operare nel corso delle missioni all’estero ha costruito ponti destinati a divenire definitivi.

La legge già prevede numerose forme di richiamo per il personale militare in congedo, “d’autorità” e “a domanda con o senza assegni” che in termini meno formali significa che molti  ex appartenenti alle Forze armate sarebbero disponibili a prestare  il proprio servizio senza remunerazione ulteriore al rimborso spese.

Con un semplice decreto ministeriale la vigilanza sulle concessioni autostradali potrebbe essere riportata in capo all’Anas che sino al 2012 con un proprio ispettorato di vigilanza (Ivca) controllava l’operato delle società concessionarie e il personale richiamato dovrebbe essere inserito in tale articolazione.

In passato piloti militari ancora in servizio sono stati aggregati alla Protezione civile per mettersi ai comandi di velivoli commerciali configurati per la lotta agli incendi boschivi considerati un problema strategico per il Paese così come infrastrutture strategiche sono ponti e viadotti da mantenere in assoluta efficienza.

Due eccellenze italiane, Anas e Genio militare, andrebbero ad operare congiuntamente ripetendo un modello già di consuetudine nell’Antica Roma ove il Genio militare, oltre ad essere di supporto all’esercito per la costruzione di accampamenti, ponti e fortificazioni, in tempo di pace prendeva parte a progetti di costruzione civile anche per mantenersi in addestramento.

Considerati i risultati, si può affermare che il modello sia stato vincente!  

Aggiornato il 15 gennaio 2020 alle ore 16:17