Gregoretti, il voto della giunta su Salvini il 20: il centrodestra esulta, il Pd attacca

venerdì 17 gennaio 2020


Colpo di scena sul caso Gregoretti. La Giunta per le immunità del Senato voterà il 20 gennaio l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. L’ha deciso la Giunta per il regolamento, approvando l’ordine del giorno del centrodestra per un verdetto il 20, nonostante scadano oggi i giorni perentori. Alla votazione ha partecipato anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, votando a favore. Nella Giunta, reintegrata di due senatori di maggioranza, le due parti sono 6 a 6, esclusa la presidente.

Esulta il centrodestra. Strali ad indirizzo della Casellati dalla maggioranza che sostiene il governo giallorosso. “Sulla Gregoretti nessun rinvio. Ottimo: la maggioranza Pd-5stelle-Renzi-Conte non potrà scappare dal giudizio degli italiani, a partire da calabresi ed emiliano-romagnoli”. Lo sostiene la senatrice Erika Stefani a nome dei componenti leghisti della giunta per le immunità.

Per il vicepresidente vicario dei senatori di Forza Italia, Lucio Malan, in aula a palazzo Madama, “non ci sono stati colpi di mano da parte della presidente Casellati ma, semplicemente, una decisione che non è piaciuta alla maggioranza, assunta tuttavia nella più totale correttezza. Per questa ragione stigmatizzo con forza le parole del Pd al presidente Casellati mostrando chiaramente la sua imparzialità procedendo in poche ore all’integrazione della Giunta del Regolamento con due senatori dell’opposizione”.

Anche Giorgia Meloni sostiene la correttezza del voto entro il 20 gennaio. “Com’era giusto che fosse: il tentativo di rinvio del voto sull’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro Salvini era una vergogna degna di una maggioranza vigliacca che sa che la maggior parte degli italiani è d’accordo con le politiche che Salvini aveva fatto al tempo, è d’accordo con il controllo dei flussi migratori, che non è d’accordo sul processare un ministro che fa il suo lavoro e quindi , questa maggioranza, ha tentato di farlo lo stesso senza assumersene la responsabilità politica. Adesso gli italiani ancora di più sapranno, il 20, prima di andare al voto, con chi hanno a che fare: con una sinistra, che è uguale in tutto il mondo, o riesce a vincere le elezioni, cosa che orami non accade più, oppure deve riuscire a rimuovere i suoi avversari politici con strumenti che nulla hanno a che fare con la democrazia”.

Il Pd lancia accuse gravissime verso la presidente del Senato. Per il capogruppo dem a Palazzo Madama Andrea Marcucci, “da oggi è certificato, dai suoi atteggiamenti e dalla sua volontà di esprimersi che la presidente del Senato non è più super partes e ha deciso di entrare, per motivi suoi che riteniamo non sufficienti, di scendere pesantemente nell’agone politico diventando un presidente Senato di parte. La presidente ha gettato la maschera, ha fatto un colpo di mano. La consideriamo una situazione gravissima per il Paese”.

Secondo il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento del Movimento 5 stelle Gianluca Castaldi, “la Lega e le opposizioni hanno trasformato le istituzioni in un palcoscenico per la campagna elettorale di Salvini, che evidentemente non sa più cosa promettere ai calabresi e agli emiliano-romagnoli. Dopo aver incassato ieri una sonora bocciatura dalla Consulta sul loro bizzarro quesito referendario per la legge elettorale, oggi in Senato si sono incartati con i loro stessi cavilli strumentali. Prima chiedono che la Giunta delle immunità si esprima perentoriamente entro 30 giorni, poi si accorgono che i 30 giorni sono scaduti e allora chiedono la deroga. E in tutto questo la Casellati smette di essere arbitro e vota con le opposizioni. Decisamente una brutta giornata per le nostre istituzioni”.


di Lia Faldini