La famiglia Craxi venne minacciata... per far tacere Bettino

Nessun giornalista o politico ha negli ultimi ventisette anni dato peso alle denunce fatte dalla famiglia Craxi nel 1994. Soprattutto, nessun organismo di controllo sui servizi segreti ha mai pensato d’indagare perché non si sia andati in fondo con le indagini, per capire se dietro le minacce di morte ai figli di Craxi non vi fosse l’intelligence finanziaria, i killer della speculazione.

Negli ultimi tempi sono tornate ad affacciarsi varie ipotesi d’alto tradimento per i rapporti internazionali del premier Giuseppe Conte come per il “Russiagate” di cui è accusato Matteo Salvini: abbiamo già stigmatizzato gli episodi come la solita fuffa utile a far giocare i giornalisti. Come ad armare prosaiche riunioni del Copasir (organismo parlamentare che controlla i servizi). Polveroni alzati per distogliere l’opinione pubblica dalle piaghe che affliggono lo Stivale, e che si sono acuite col tramonto della Prima Repubblica.

Ma, come ci ricorda Angelo Polimeno Bottai (vicedirettore del Tg1) nel suo “Alto Tradimento” (libro ispirato dal giurista Giuseppe Guarino), nessun processo per alto tradimento è stato ipotizzato verso gli ospiti dello yacht Britannia: eppure sul naviglio della corona Britannica gli 007 finanziari d’Oltremanica ed oltre Oceano incontravano (circa 27 anni fa) i vertici dello Stato italiano, l’alta dirigenza di Stato e privata, magistrati, banchieri e politici. Un incontro utile ad accelerare Tangentopoli e favorire la svendita delle aziende targate Iri. Un vero alto tradimento, spacciato poi da Giuliano Amato come salvifico per le casse dello Stato.

La stampa taceva, anzi accusava di simpatie craxiane chi come lo scrivente cercava di raccontare la verità: ovvero che Tangentopoli era stata orchestrata da chi trescava con i poteri finanziari stranieri, per bloccare le politiche monetarie di Craxi e poi acquisire con pochi spiccioli i gioielli italiani. Gli eredi dei giustizialisti del ‘94 sono i pentastellati: nuovi cavalli di Troia degli 007 finanziari legati al fondo di Hillary Clinton: il 90 per cento degli eletti nei 5 Stelle nemmeno sa chi tiri le fila del movimento, chi giochi con loro attraverso la piattaforma Rousseau; ignorano persino che Gianroberto Casaleggio (guru e fondatore) aveva studiato a Langley, dove si forma la dirigenza di Cia, Fbi, MI5 e MI6.

Abbiamo già detto su questo giornale come Bettino Craxi avesse espanso il debito pubblico italiano per favorire la crescita economica dell’Italia e, consigliato da valenti economisti, dopo il 1990 intendesse riportare lo stesso debito alle quantità dei primi anni Sessanta (la lira pesante). Il leader socialista aveva ben chiaro come far vivere l’Italia, anche per la sua rendita di posizione tra Mediterraneo ed Europa, in un continuo boom economico. E torniamo alla riunione sullo yacht Britannia del 2 giugno 1992: in quella sede i poteri finanziari internazionali (007, Cia e MI6, insieme all’intelligence finanziaria), alcuni magistrati, imprenditori ed alti dirigenti di Stato decidono di usare “Mani pulite” per distruggere Craxi. Il 16 settembre 1992, George Soros sferra l’attacco speculativo contro l’Italia: il finanziere (amico della combriccola del Britannia) guadagnava circa un miliardo di dollari sulla lira italiana, parimenti metteva in ginocchio sia il governo del Bel paese che la Banca d’Italia. Manovra finanziaria fatta col beneplacito della finanza speculativa internazionale che aveva appoggiato il golpe giudiziario noto alle cronache come Tangentopoli. Da quella mazzata finanziaria l’Italia non s’è più ripresa.

Craxi sapeva che la sua fine era frutto di questa congiura dei poteri bancari e giudiziari. Nel 1994 la stampa dava volutamente poco peso alla denuncia presentata dagli avvocati di Bettino Craxi (Enzo e Salvatore Lo Giudice) presso la procura milanese, in cui si dimostravano le minacce di morte ricevute dai figli di Craxi: oggi non è più un mistero che la famiglia Craxi fosse nel mirino di criminali, certamente al soldo di 007 finanziari, che dovevano evitare qualsivoglia ritorno in auge del leader del Psi. Soprattutto, che Bettino Craxi dichiarasse pubblicamente gli intenti di chi doveva svendere l’Italia per conto della grande speculazione finanziaria angloamericana. Anche il suicidio (omicidio) di Raul Gardini rientrerebbe nella strategia degli 007 finanziari: il patron della Ferruzzi Finanziaria (uomo che amava la vita) moriva prima che rendesse pubblica la sua storia e le sue strategie politiche. C’è da credere che l’Italia, da quei nefandi momenti, non sia più stata libera di scegliere senza il permesso degli 007 finanziari al soldo dei signori degli edge found (Black Rock…, black hole della Clinton…). Atlantia, che ha tentato di cannibalizzare dalle autostrade ad Alitalia (in futuro punta a tutte le nostre ferrovie), non è che una filiazione di quei poteri finanziari. La metastasi è stata aiutata dalla globalizzazione, ultimo colpo ferale al primato della politica.

Aggiornato il 17 gennaio 2020 alle ore 18:37