“Sviste” del potere legislativo

giovedì 13 febbraio 2020


Una reazione immediata e istintiva può salvare la vita da un pericolo improvviso ma, in politica, essa è il pericolo.

Hai votato l’urlo, la spocchia, i “lattanti” saputelli e simili? Allora sappi che il tuo voto ha contribuito a rovinare l’Italia. In politica, l’incapacità degli “eletti” si trasforma in rovina del popolo. Certa ingenuità “elettorale” ha riempito il potere politico sia di incapaci sia di disonesti. Si può anche pensare alla buonafede di legislatori inesperti, ma ciò non toglie che essi creino ugualmente degli enormi danni. Il Movimento 5 Stelle, per esempio, anche se ne indovina una, finisce col gestirla così male che sarebbe meglio che non la indovinasse.

Reddito di cittadinanza,  riduzione dei parlamentari, blocco della prescrizione, abolizione dei vitalizi... e fermiamoci qui. D’acchito, sembrano proposte meravigliose e ogni emotivo o inesperto è subito pronto a manifestare in loro favore, riempiendo ogni spazio di corroboranti argomentazioni; ma riflettiamoci su un po’. In politica, nulla è scontato e qualsiasi esaltazione immediata dovrebbe porsi l’umile libertà del dubbio e chiedersi se gli effetti saranno realmente quelli ipotizzati. Prendiamo il reddito di cittadinanza e, nonostante sia stato presentato come freno alla povertà, aumento dei posti di lavoro e “trovata” per riattivare i consumi, alla fine è stato un inconfutabile disastro. Posti lavoro e povertà invariati se non peggiorati, delinquenti tra i “destinatari” e nessun aumento dei consumi. Vogliamo vivere di enfasi?

Passiamo ora alla riduzione dei parlamentari e vediamo come, nonostante l’accattivante tema, sia stata un’altra svista. Il maggiore costo dei parlamentari non è il loro stipendio, seppur opulento, ma le prebende. È difficile che un elettore “influenzabile” sappia quante siano le citate prebende e c’è perfino chi non sa neppure cosa siano, ciò non toglie che esse moltiplichino in modo esponenziale il sopra citato lauto stipendio.

Ora, se la matematica non è un’opinione, eliminando gli odiosi e infiniti privilegi delle prebende, si sarebbe ridotto veramente il complessivo e immondo costo dei parlamentari, ma il 5 Stelle non l’ha capito. Andiamo adesso al blocco della prescrizione e, perfino in buonafede, non sarebbe facile creare più danno di questo impreparato ministro che si chiama Alfonso Bonafede. L’immagine del messaggio anti prescrizione è affascinante per l’ennesima volta ma, nel reale, è paragonabile alla nota metafora di chi pensa di costruire un palazzo iniziando dal tetto.

Con questa politica che si erge sull’infatuazione di un popolo così infatuabile, ci siamo messi in un oceano di guai che stanno perfino diventando una sorta di pestilenza. Tra tutte le proposte M5S, l’abolizione dei vitalizi è stata quella che ha avvicinato maggiormente la correttezza della teoria a quella dei fatti, tuttavia sarebbe competente e professionale azzeccarne un po’ più di una su cento.


di Giannantonio Spotorno