Lega, Giorgetti: “Noi affidabili, non usciamo da euro e Ue”

venerdì 14 febbraio 2020


La Lega fa retromarcia sull’euro. Ora non vuole più lasciarlo. Parola di Giancarlo Giorgetti, il numero due del Carroccio. “Sono il responsabile degli Esteri della Lega. E se dico che dall’euro e dall’Unione europea non usciamo, non usciamo”. Lo assicura il deputato leghista, in un’intervista al Corriere della Sera in cui spiega: “Noi non vogliamo uscire, ma non siamo più i soli a dire che molto deve cambiare. Per due ragioni: i trattati sono stati scritti in un’altra era geologica; l’epoca di Angela Merkel si avvia a conclusione. Così non si regge. Come si fa a competere con i colossi cinesi con le nostre attuali regole sugli aiuti di Stato? Come si fa ad avere un target del 2 per cento di inflazione che oggi non si ottiene più neanche pompando moneta?”.

Sui migranti, “la politica di fermezza ha avuto risultati. Se ora l’Europa comincia ad accettare l’idea che l’Italia non può essere lasciata da sola, è grazie a Matteo Salvini. Se il ministro Luciana Lamorgese può andare a trattare in Europa è perché Salvini ha fatto il matto”, afferma Giorgetti. “Se la lezione è stata capita, si può e si deve collaborare”. In merito alla possibilità di entrare, in Ue, in un gruppo con i conservatori dove c’è già Giorgia Meloni, “per me si può fare anche domani, ma il punto è che farà la Cdu-Csu. Andrà a sinistra, verso verdi e socialisti? O si alleerà con i liberali? Da questo dipenderà la politica europea del Partito popolare. E noi – sottolinea Giorgetti – dobbiamo essere ‘potabili’ quando arriverà il momento. Per questo voglio che l’Europa ci conosca per quello che siamo e non per le etichette che ci affibbiano. Un partito di governo da vent’anni, non una banda di fascisti come stancamente e stupidamente ripete la sinistra”.

Guardando alla crisi libica, “la Libia era l’unico posto al mondo in cui la prima parola ce l’aveva l’Italia. Non è più così. Il nostro governo fece poco. Quello attuale ha fatto disastri”, dice Giorgetti. “Luigi Di Maio sta cercando di impegnarsi: ma non ha armi, e la politica estera non si fa con i buoni sentimenti”. Sulla possibilità di eleggere Mario Draghi al Colle, “quello che so è che Draghi è il personaggio italiano che in giro per il mondo potrebbe parlare con qualsiasi interlocutore al suo stesso livello. Se dovesse ritirarsi al mare o in montagna sarebbe una perdita per l’Italia”, conclude.


di Michele Perseni