Conte capitola e chiama Berlusconi e Meloni, ma Salvini non molla

Il contagio è arrivato con tutta la sua irruenza. E poiché il Coronavirus non è sovranista o populista, non è di destra o di sinistra, si sta diffondendo secondo le modalità dei virus della sua specie. I virologi e gli esperti di maggiore fama da tempo hanno spiegato che il Covid-19 si comporta come una influenza, ma non avendo noi anticorpi per combatterla si diffonde molto rapidamente, attacca le vie respiratorie con complicanze polmonari in molti casi gravi e purtroppo anche letali. L’unica arma che abbiamo al momento è la prevenzione e per diminuire i rischi di contagio sono indicati gli isolamenti dei focolai, dei soggetti a rischio e l’assunzione di norme comportamentali e igieniche commisurate alla tipologia virale. Il panico non serve, l’allarmismo pure. L’informazione vera e scrupolosa è salvifica.

Invece nel paese, come sappiamo, è divampata una controversia feroce che partendo dalla politica è sfociata nelle diverse posizioni sulla gestione della sicurezza nazionale. Da una parte la sinistra più sinistra, quella antifascista, Lgbt, fluida, il Pd di Nicola Zingaretti tra le sardine e il suo centrosinistra con Matteo Renzi, che si è messo a fare l’allodola con le proposte sulla prescrizione allettanti per gli avversari, per attirarli e sgretolarne il consenso e il campo. Questa sinistra diabolicamente sinistra, col suo governo ostaggio e claudicante, anche di fronte a una minaccia come il Coronavirus non vuole arretrare, anzi cerca numeri per riuscire a proseguire in ciò che ora è seriamente compromesso, cioè gli sbarchi di clandestini dall’Africa ad altissimo rischio, l’abolizione del decreto sicurezza di Salvini, le politiche giustizialiste e oppressive su tasse e lavoro, le misure socialmente scellerate, irridendo chiunque li contraddica e tacciando di sciacallaggio le richieste di un cambio di passo e controlli severi a cominciare dai cinesi e chiunque di ritorno dall’estero.

Ormai troppo tardi. L’obiettivo di tanta sciagurata impuntatura, secondo me, non è istaurare la tolleranza e sconfiggere la xenofobia, come dicono, ma far fuori quelli che li contrastano per ottenere pieni poteri e consenso autoritario, dopo aver impedito le urne da anni. Al primo posto ci sono Matteo Salvini e la Lega, poi l’attuale centrodestra con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, che seppure sono rispettivamente i veri bersagli, cioè la destra odiosa e infangata e il mega avversario di Arcore distrutto in tutti i modi, fanno credere che li considerano più moderati e più perbene. Per mangiarseli in sol boccone, come è stato con Aldo Moro, la Dc, il Psi, Gianfranco Fini, in ultimo i 5 stelle e chiunque altro abbia ceduto e ceda alla tentazione del patto. Tattica arcinota, in cui non casca più nessuno.

Il risultato di questi scontri acidi e pericolosi, oltre alle colpevoli campagne “abbraccia un cinese”, è l’esplosione dei numerosi casi fuori controllo di contagio in Lombardia, Veneto e Piemonte, con le incertezze sui focolai, i primi immediati decessi, i paesi in drastiche quarantene, gli ospedali in tilt e il personale infettato, che hanno fatto balzare l’Italia in testa alla classifica dei paesi al mondo con maggiore diffusione del virus dopo la Cina e i paesi asiatici. E mentre già Austria e Svizzera ci chiudono in faccia le frontiere e fermano i treni, il quotidiano Libero, diretto da Pietro Senaldi, ha titolato in modo crudo ma vero: “Il governo agevola la diffusione del virus. Prove tecniche di strage”.

Solo a questo punto il premier Giuseppe Conte è capitolato. E ha dovuto ammettere pubblicamente sopraffatto: “Non mi aspettavo così tanti casi”. E no, questo non lo doveva dire! Subito è insorto indignatissimo Matteo Salvini: “Non è pagato per stupirsi, ma per difendere e tutelare la salute degli italiani, con cui non si scherza. Si dimetta se non è capace”. Poi ha spiegato di non avergli parlato, lui leader del primo partito, di aver delegato i governatori del Nord e di pretendere prima le scuse non per sé ma per gli italiani. Boato dei suoi: “Grazie, capitano”. Giuseppe Conte, per alcuni vanitoso, per altri mirato alla carriera, per altri irresponsabile, non si è dimesso e con lui neppure il ministro della Sanità Roberto Speranza, seppure comincino a fioccare le denunce dei settori medici, ospedalieri, mentre gli esperti proseguono nei loro severi moniti e l’Oms ha annunciato l’invio di una task force di controllo.

Di fronte al montare delle difficoltà gravissime “Giuseppi”, come lo chiamano, ha preso il telefono, ha piegato l’orgoglio e si è messo a chiamare i nemici, uno ad uno. Bandiera bianca su palazzo Chigi? Il giro è iniziato con Silvio Berlusconi, il quale dall’alto del suo essere stato il più perseguitato, bistratto e offeso, si è comportato con la responsabilità che è dell’uomo: “Per la salute pubblica, di fronte all’emergenza Coronavirus, Forza Italia ha offerto la massima collaborazione istituzionale”, ha dichiarato e poi ha incaricato Antonio Tajani, ex presidente del Parlamento europeo, di tenere i collegamenti con tutti i governatori. Quindi, è toccata a Giorgia Meloni, la più sedotta dalle tifoserie mediatiche antiSalvini, che subito trasparentemente ha fatto sapere: “Fratelli d’Italia è stato contattato dal Governo per l’emergenza coronavirus. Abbiamo ribadito la nostra massima collaborazione per tutelare la salute dei cittadini e per sostenere ogni misura utile a contenere il contagio”. Intanto sotto è subito iniziata la macchinazione bieca: straordinario, nei sondaggi Berlusconi supera Salvini e la Meloni aumenta sul fascio-leghista. Ci provano in tutti i modi a piegare anche il virus, il clima di ansia, la responsabilità e la diplomazia degli avversari ai propri interessi di bottega e approfittare di tutto il male per carpire la ragione e nascondere i giganteschi torti che li assediano.

Sulla rete un utente si chiedeva sbigottito perché hanno così tanto ritardato e perché non cedono a fare le cose indicate da settimane dai virologi? La risposta l’ha data un dirigente del centrosinistra rivolto alla sua base: “Se non ci fossero i sovranisti, se il rischio di dare retta a certi esperti non fosse cadere nelle loro mani, si sarebbe potuto fare diversamente”. Ecco la sinistra, i centrosinistri, i comunisti, i post comunisti, gli antifascisti, gli Lgbt, i liberi e uguali, i fluidi, “loro” come li chiama Berlusconi, cioè quelli che ti chiedono una mano e intanto ti tagliano il braccio.

Aggiornato il 25 febbraio 2020 alle ore 15:49