Intercettazioni, la Lega attacca il governo

Il governo pone la questione di fiducia nell’Aula della Camera sul disegno di legge sulle intercettazioni. L’opposizione inveisce contro l’esecutivo. “È folle”, urla Matteo Salvini. Per Forza Italia, “è surreale”. Il leader leghista chiede di “ritirare il decreto”, su cui i leghisti nei prossimi giorni dovrebbero fare ostruzionismo. La richiesta è portare in Aula prima il decreto sul Coronavirus approvato sabato notte. “Nei prossimi giorni – ha annunciato ieri Giancarlo Giorgetti – la Lega potrebbe presentare emendamenti per migliorarlo raccogliendo suggerimenti dei territori”.

Ma il governo replica che il decreto è in vigore e l’esame delle intercettazioni non incide: “La Lega fa sciacallaggio – dice il reggente pentastellato Vito Crimi – parliamo con l’opposizione responsabile”. Salvini, affermano dalla maggioranza, sull’emergenza Coronavirus “è stato isolato dalla linea responsabile di Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, deve anche annullare il tour che voleva fare nelle regioni colpite”. Non solo. Conte avrebbe trovato nei colloqui con i governatori leghisti Luca Zaia, Attilio Fontana e Massimiliano Fedriga “massima collaborazione”.

Con loro starebbe discutendo i contenuti del nuovo decreto sulle misure economiche per l’emergenza, mentre Salvini annuncia una conferenza stampa per presentare le proposte della Lega e sottolinea le mancanze del governo. Eugenio Zoffili, presidente leghista del comitato Schengen, invita Conte a riferire davanti all’organismo per rendere conto della mancata sospensione della libera circolazione dei cittadini. Ma, lamenta Salvini, il telefono non suona, Conte non chiama. Si vedranno forse al tavolo con tutti i partiti.

Ma il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari contrattacca. “Se il governo vuole dare un segnale di unità nazionale metta da parte le Intercettazioni ed iniziamo a discutere di questi provvedimenti” per rispondere all’emergenza economica da Coronavirus: “Se non lo faranno la Lega userà tutti gli strumenti per opporsi”.

Il responsabile Giustizia di Forza Italia Enrico Costa attacca il governo. “La foga della maggioranza nel procedere a tappe forzate sul decreto intercettazioni, ponendolo come priorità assoluta, ha una sola spiegazione. Questo decreto è la merce di scambio che il Pd ha ottenuto di fronte al dietrofront sulla prescrizione. Se salta il decreto salta l’accordo”.

Aggiornato il 25 febbraio 2020 alle ore 14:02