Virus e tasse, che intende fare il Quirinale?

Minimizzare sul virus. Governo, schieramenti e militanti in ordine sparso sembrano aver trovato un accordo di fronte a una emergenza nazionale come quella che ha già blindato Veneto e Lombardia e si espande non secondo la politica o le idee ma secondo le caratteristiche dei virus, come quelli appartenenti al ceppo Corona. L’intervento del capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha sortito l’effetto di ricomporre il confronto tra le parti al punto che non è sbagliato pensare che sia stata affrontata anche l’ipotesi di un “governo di emergenza nazionale”. La notizia di questa ultima settimana, infatti, è certamente il colloquio durato quaranta minuti al Quirinale tra il presidente Sergio Mattarella e Matteo Salvini, l’inviso e discusso leader della Lega che, avendo assunto posizioni intransigenti, minacciava la tenuta delle coalizioni in questa fase cruciale. Dopo la lettera inviata da Salvini al premier Conte con le richieste e i punti della Lega, presentati ufficialmente anche alla base e a tutti sulle pagine Facebook, Mattarella deve aver deciso di convocare Salvini. Probabile si sia anche parlato di scenari futuri, certamente si è parlato di quale comunicazione dare al paese sulla questione più stringente, il virus. E il capo dello Stato ha sortito l’effetto sperato, cioè quello di trovare un accordo per “minimizzare” quella bufera di posizione contrapposte che hanno rischiato di fuorviare la macchina dei soccorsi, delle emergenze e il mondo scientifico.

Minimizzare, dunque, e noi possiamo stare tranquilli? Lo spiegava su queste pagine il direttore Arturo Diaconale in suo editoriale. E cioè, che vuol dire, si chiederà chi legge e la gente comune? Minimizzare l’allarme, nascondere i casi, falsare i dati per non far salire il panico? E si può fare, sia pure fosse lo Stato e i suoi apparati? Fare o non fare, sarebbe stolto, in quanto una “falsa” normalità potrebbe indurre a comportamenti tali da aumentare la diffusione e di conseguenza panico su panico. Ossia quelle scene per cui la gente prende d’ assalto supermercati, farmacie, ospedali e costringere uno Stato ad attuare quelle misure draconiane che tutti abbiamo visto nelle immagini dalla Cina. Vere, reali, ci si può fidare di una dittatura si sono chiesti in tanti? Che vantaggio avrebbe la Cina a praticare l’autolesionismo così, forse si tratta del caso di un regime e di una comunicazione di regime travolta dagli eventi che nel silenzio delle immagine è stata costretta ad abbattere i suoi stessi schemi interni costretta a divulgare ciò che accade per evitare il peggio per sé, dovendo gestire i rapporti con l’estero e le altre nazioni.

Tornando a noi, si è discusso sul fatto se si possono definire “normali” i decessi limitati agli anziani con gravi problematiche e quelle dei soggetti con patologie gravi come quelle immunologiche, ma non si è fatto in tempo a discutere che la notizia dei prima casi di minori, sette, ha sconvolto l’insorgere di nuove polemiche. Ma io dico, anche fosse solo quello che si vede, da Whuan, dalla Cina, dagli ospedali italiani, Roma, il Sacco di Milano, a chi fa piacere sottoporsi a simili indagini, ricoveri e trattamenti? Minimizzare sì, ma non i fatti e la realtà, bensì le polemiche tra leader, primedonne, oltranzisti elettorali e sinistre determinate a tutto pur di non cedere sulle loro posizioni. Lo abbiamo visto e verificato tutti come un solo “spring rolls” può diventare il soggetto di una campagna assurda antirazzismo che ha prodotto in concreto i danni iniziali sui contagi.

Qui ne abbiamo parlato parecchio e ora non è il caso di tornarci su. Il momento fibrillante delle polemiche si è chiuso, evidentemente, con la salita al Colle di Matteo Salvini e d’altra parte nel mirino era lui ed è lui che doveva chiarire a Mattarella le sue intenzioni. Le cose vanno meglio? Vedremo. Per me no, perché io mi chiedo se in tema di emergenza economica è normale, giusto, corretto, prudente e funzionale non affrontare il nodo delle tasse. I vari leader hanno preteso e ottenuto la chiarezza necessaria non solo per il paese ma per il virus in primis per non fare stragi? E cioè, il vaccino? No, le tasse! In questi giorni tutti gli italiani dal nord al sud sono obbligati a pagare rottamazioni e gabelle fiscali, che oltretutto hanno sollevato in Italia una mole di ricorsi e contestazioni per la loro folle incongruità e che è quello che ha ammalato l’economia, ma che ora incidendo sulla tenuta della produzione, tra il Pil che cresce e la crisi che toccherà i livelli più acuti, rischia di diventare quell’effetto volano che potrebbe rendere la situazione ingestibile.

Cosa intendere fare il Quirinale visto che in materia i partiti hanno posizioni divergenti e lontane peggio che sul rischio epidemia? Iniziano a pagare gli stranieri qui presenti, a cui abbiamo dato finora bonus, redditi di cittadinanza, lavoro, e tanti altri che sono qui a sbafo? Contribuiscono i loro paesi, dove il Pil è cresciuto vertiginosamente come in Romania? Domande mi sembra più che legittime a cui chi può rifiutarsi di dare risposte che non comportino il rischio di ciò che potrebbe produrre il proseguire a essere evasivi. Gli italiani queste tasse non le possono pagare e alla fine troveranno il coraggio di ribellarsi.

Aggiornato il 28 febbraio 2020 alle ore 12:03