Dighe, strade e ferrovie: via i lacci, sarà vero?

In tutto 130 opere considerate strategiche e in grado di rilanciare l’economia italiana dopo la crisi Covid, ma anche dopo anni di difficoltà burocratiche, lentezze e ostacoli. Accanto al decreto semplificazioni, approvato per snellire le procedure, il Governo, per mano soprattutto della ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha stilato un lungo elenco di interventi prioritari nel piano “Italia veloce”, prevedendo investimenti per poco meno di 200 miliardi di euro, in gran parte già disponibili, in parte attesi come possibile apporto del Recovery fund europeo.

Le opere vanno da Nord al Sud del Paese, dalla Tav alla Gronda, ai collegamenti Matera-Bari, con un occhio particolare anche alle isole, nonostante l’assenza del Ponte sullo Stretto. L’obiettivo, come spiegato dalla De Micheli, è quello di ridurre le diseguaglianze e di non trascurare alcuna regione. Nelle situazioni più critiche si interverrà velocemente con i commissari, che saranno nominati per 36 opere infrastrutturali segnalate dal Mit e per un’altra decina di casi (come scuole o ospedali) individuati dagli altri ministeri. Ad evidenziarne alcune è stato direttamente il premier Giuseppe Conte che ha citato innanzitutto nove dighe (di nuova realizzazione o per cui è necessaria la messa in sicurezza) in Sardegna. Ma tra le opere idriche ci sono anche la Traversa Lago d’Idro in provincia di Brescia, l’Acquedotto del Peschiera per aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento potabile e il Mose per la salvaguardia di Venezia.

Tra le opere ferroviarie figurano invece il raddoppio della Codogno-Cremona-Mantova; il completamento dei lavori del nodo ferroviario di Genova e il collegamento dell’ultimo miglio tra il Terzo Valico dei Giovi e il porto di Genova; il completamento del raddoppio della Genova-Ventimiglia e del raddoppio della Pontremolese; la chiusura dell’anello ferroviario di Roma; il potenziamento tecnologico e gli interventi infrastrutturali sulla linea Salerno-Reggio Calabria; la linea Palermo-Trapani via Milo; la realizzazione dell’asse AV Palermo-Catania-Messina; il potenziamento della linea Fortezza-Verona e della Venezia-Trieste; la linea Roma-Pescara; il completamento del raddoppio Pescara-Bari; la realizzazione delle opere relative alla tratta ferroviaria Napoli-Bari; la realizzazione nuova linea Ferrandina-Matera La Martella; il potenziamento tecnologico e gli interventi infrastrutturali della linea Taranto-Metaponto-Potenza-Salerno. Infine, tre le opere stradali e autostradali compaiono la A24-A25, la statale 106 Ionica, la Ragusana, il completamento della Orte-Civitavecchia con la nuova tratta Monte Romano-Civitavecchia; la Tarquinia-San Pietro in Palazzi; la Roma-Latina; il potenziamento a 4 corsie della via Salaria; il Ponte ad Albiano Magra (di competenza dell’Anas crollato in provincia di Massa Carrara ad aprile scorso) e la e78 Grosseto-Fano.

Aggiornato il 08 luglio 2020 alle ore 11:51