Italexit, Paragone presenta il suo partito personale

giovedì 23 luglio 2020


Anche Gianluigi Paragone fonda un nuovo partito personale. Si chiama “No Europa per l’Italia, Italexit con Paragone”. Il giornalista e senatore, già leghista e poi grillino, eletto con il M5s nel 2018, ma nel Gruppo Misto dallo scorso gennaio dopo l’espulsione dal movimento, in una conferenza stampa alla Camera ha sfoggiato i sondaggi dell’Istituto Piepoli. “Italexit – afferma – è al 5 per cento. E per essere una forza che deve ancora radicarsi è un punto di inizio. La strada è lunga e da qui l’Europa sarà la mia migliore alleata perché i provvedimenti presi danneggiano gli italiani”. Paragone ha usato queste parole di sfida per presentare la sua nuova creatura politica sovranista, che ha come obiettivo quello di portare l’Italia fuori dall’Unione europea. “Monica Lozzi sarà la nostra candidata a sindaco di Roma”, ha aggiunto, annunciando l’’arruolamento’ del presidente del VII Municipio della capitale che ha lasciato il M5s per entrare in Italexit.

Secondo Paragone, “l’unico partito che mancava era questo. Mancava un partito che dicesse fuori dall’Unione Europea. Tutti gli altri partiti pensano con sfumature diverse di rimanere nell’Ue e di correggerla. Io penso che sia una missione impossibile e inutile: la maionese impazzita non si raddrizza”. Per il senatore, “la crisi è adesso e le risposte sono sbagliate, perché i soldi non vanno all’economia reale. Noto molta leggerezza: molti non si rendono conto di cosa significhi il -12 per cento del Pil. Significa vedere un Paese che sanguina e che in molti casi può sanguinare mortalmente. Il gioco dell’Ue è ingannevole, si entra nella spirale del debito senza nemmeno accorgersene”.

Nel manifesto fondativo la nuova forza politica si definisce come “il partito di chi vuole liberare il nostro Paese dalla gabbia dell’Unione europea e della moneta unica” e tra le altre cose punta a “recuperare la sovranità monetaria”. Paragone ha detto che il suo partito è il primo che crede “fermamente nell’uscita dell’Italia nell’Unione europea”.


di Manlio Fusani