Il terrorismo sanitario non è la medicina

Un coro unanime. E una sola nota, peraltro stonata: l’ultimo Dpcm di Giuseppe Conte ha ricevuto critiche da parte di virologi, immunologi, microbiologici. Insomma, i medici hanno sottolineato le proprie perplessità in relazione alle nuove direttive del Governo sulle chiusure indicate per contenere il contagio del Covid 19.

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, nel corso della trasmissione televisiva “L’aria che tira” ha commentato: “Andare a chiudere dalle 6 non credo che darà dei risultati. Andiamo a mettere in sicurezza le persone più colpite da questo virus. Io di giovani ne ho ricoverati, ma fortunatamente dopo 2-3 giorni riescono ad uscirne”.

Antonella Viola, immunologa, sulla propria pagina Facebook ha espresso la propria contrarietà sulle chiusure del Dpcm. Inoltre, portato il discorso nell’ottica delle soluzioni concrete, ovvero scovare i luoghi a rischio contagio. Stesso dicasi per Alberto Zangrillo, primario dell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare del San Raffaele di Milano, su Twitter ha scritto: “Ha vinto chi voleva terrorizzare”. Poi, ai microfoni del Tg5, ha evidenziato: “Non dobbiamo aver paura perché, come detto più volte, non dobbiamo confondere il positivo al Coronavirus con il contagiato potenzialmente infettante e soprattutto ammalato”. E ancora: “Adesso il problema sono i pronto soccorso, abbiamo fiumane di persone che arrivano e non riusciamo a controllarle. Di queste il 40 per cento potrebbero stare tranquillamente a casa se assistite, se rincuorate, se informate”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Giorgio Palù, professore ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università di Padova. Ai taccuini del Corriere della Sera, ha commentato: “Sono contrario come cittadino perché sarebbe un suicidio per la nostra economia; come scienziato perché penalizzerebbe l’educazione dei giovani, che sono il nostro futuro, e come medico perché vorrebbe dire che malati, affetti da altre patologie, specialmente tumori, non avrebbero accesso alle cure. Tutto questo a fronte di una malattia, la Covid-19, che, tutto sommato ha una bassa letalità. Cioè non è così mortale. Dobbiamo porre un freno a questa isteria”.

“Non credo avranno un impatto significativo sul numero dei contagi”: questo quanto pensa Maria Rita Gismondo, dirigente del laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, sui provvedimenti del Governo. All’AdnKronos ha puntualizzato: “Il premier Giuseppe Conte la scorsa settimana aveva detto che un lockdown sarebbe stato disastroso. Queste misure di fatto creano un lockdown”. Una somma di bordate, a cui si è aggiunta pure quella di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza: “Né lo Stato né le Regioni hanno avuto il coraggio di prendere decisioni che vanno ad anticipare il virus, non a inseguirlo”.

Aggiornato il 27 ottobre 2020 alle ore 11:56