Stasera si recita a soggetto

giovedì 14 gennaio 2021


Mai commedia di Luigi Pirandello fu più azzeccata per il teatrino che vediamo dalle parti della maggioranza: liti e urla dietro e di fronte alle quinte, invidie, gelosie, visioni contrapposte, rivalità e confusione ma col finale come da copione, tutti contenti e soddisfatti. La piccola differenza, si fa per dire, è che la commedia del premio Nobel siciliano rappresenta uno straordinario classico teatrale, mentre la farsa del Governo uno squallido esempio del nulla giallorosso rispetto al dramma del Paese e alla rabbia di milioni di cittadini. Insomma, finirà come previsto: un Giuseppe Conte ter con più potere a Matteo Renzi e molto meno al premier. Si tratta di una trama stabilita e scritta in questi giorni di ammuina, durante i quali si doveva recitare come si è visto. Per farla breve, era ovvio che Renzi rompesse, s’era spinto troppo oltre per tornare indietro, dunque la scena era prevista e concordata: ritiro dei ministri, crisi sostanziale, accuse pesanti e reciproche, dichiarazioni di fuoco, ipotesi responsabili con suspense e quanto altro necessario per rendere più credibile la commedia. Insomma, di tutto per arrivare comunque come vedremo al Conte ter.

Certo sarà un Conte azzoppato, ridimensionato, ci sarà più spazio per Italia Viva e il Partito Democratico, nuovi ministri e maggiori costi, giusto perché l’Italia se la passa bene. Tanta manfrina ma alla fine andranno avanti i giallorossi con lo schema della più squallida maggioranza della storia. Verrebbe da dire che vergogna signori, non avete il minimo senso del rispetto sia del Paese e sia della parte degli italiani che soffrono per colpa vostra, visto che l’altra parte, quella statale, siete stati così bravi da tutelarla e premiarla con aumenti e privilegi tanto sfacciati da spaccare la società in due: un pezzo di Stato tranquillo e beato, un pezzo privato massacrato e furibondo. Del resto, solo il pensiero di aver costretto il Paese allo squallore che vediamo, per via dei risentimenti fra Renzi e Conte, per smanie di potere, per qualche dollaro in più – e ci perdoni Sergio Leone – fa venire i brividi. Come fa venire la pelle d’oca consentire a una maggioranza ipocrita di continuare a tenere in ostaggio l’Italia per portarla al disfacimento. Ecco perché diciamo che il danno più grande è stato fatto nell’impedire il voto un anno e mezzo fa, visto che si sapeva bene quanto perniciosa fosse questa maggioranza, così come si sa bene il danno che si aggiungerà continuando ad impedire libere elezioni per far posto al prossimo Conte ter.

Verrebbe da dire “è così che scatta la rabbia e la rivolta”, perché quando si supera la soglia della decenza politica e del rispetto del laico amor di Patria, tutto può succedere. Del resto, scusate: cosa potrà o potrebbe fare di più e di meglio un Conte ter rispetto al Conte bis? Pensate forse che basterà qualche ministro nuovo, un po’ di potere aggiunto al Napoleone di Rignano sull’Arno per consentirgli di ottenere l’incarico internazionale al quale punta. Parliamo della Nato? Oppure un paio di dicasteri ad hoc per maneggiare meglio il Recovery, per salvare l’Italia dallo sfascio che viviamo? Perché sia chiaro, l’affondo di Renzi – guarda caso – è avvenuto dopo la vittoria di Joe Biden con il quale ha ottimi rapporti, dopo che l’Europa ha posto l’ultimatum sul Recovery plan e soprattutto sul Mes, dopo un calcolo sull’ultima finestra elettorale utilizzabile per mettere paura prima del semestre bianco. Del resto, gli incarichi alla Nato sono decisi dagli States e dall’Europa che conta, cioè la Germania, che caso strano è la prima a spingere l’Italia verso il Mes per commissariare il Bel Paese. Perché sia chiaro: se aderissimo al Mes e al suo trattato, per Angela Merkel trovare il modo di mostrarci il cartellino rosso della troika sarebbe un gioco da ragazzi.

Ecco perché, “elementare Watson”, chi meglio di Renzi con i suoi ultimatum avrebbe garantito alla Unione europea l’utilizzo del Mes? Del resto, fino a ieri nessuno è riuscito a convincere Conte e i grillini a farlo. Dunque serviva un jolly per arrivare a dama, e Renzi è sceso in campo. Morale della favola: tra Biden, la Ue e una posizione ben più forte nel Governo, raggiungere magari la cima della Nato è possibile davvero, col risultato che per Renzi sarebbe tombola e per l’Italia strike, perché finirebbe sgretolata e sotto controllo dei capataz dell’Ue. Per non dire delle faide interne alla maggioranza che si apriranno o aprirebbero, coi grillini avvelenati per aver subito gli aut aut renziani e l’incalzare del Pd: insomma, col Conte ter supereremo il muro dell’abisso, povera Italia. Ecco perché si recita a soggetto: si pensa al personale, alla rivalsa, al consenso individuale, anziché al Paese che grida aiuto, che rischia l’asfissia. Un Paese che per questo e per istinto di conservazione potrebbe rivoltarsi. Del resto, è così che si istiga alla protesta peggiore. Si istiga con le ammuine di potere e di poltrone, coi Dpcm demenziali, coi decreti attuativi inesistenti, col Paese diviso in due. Si istiga con 50 milioni di cartelle fiscali da bomba atomica di rabbia, si istiga col caos della scuola, dei vaccini, dei colori, della presa in giro dei ristori. Si istiga mazzolando l’Italia che crea lavoro e ricchezza, si istiga giocando sulle libertà costituzionali.

Serve altro per capire come nascono le rivolte? Basterebbe pensare agli Usa, dove l’ipocrisia della sinistra accusa Donald Trump di impeachment per istigazione, facendo finta di dimenticare con una falsità indegna di aver offeso, insolentito, accusato, dileggiato, provocato nel modo più violento e spregiudicato per più di un anno sia lui che i suoi sostenitori. Parliamo di 75 milioni di cittadini, roba da matti, ma questa è la sinistra cari amici, perde il pelo e non il vizio. Quest’anno correrà il centenario del Partito Comunista Italiano, del comunismo che nel mondo ha fatto 100 milioni di morti, ha negato libertà e diritti, ha mandato ai gulag perché si dissentiva, ha distrutto società ed economia, ha eretto muri di segregazione, imposto regole illiberali. Per non parlare da noi del triangolo rosso, delle foibe coi titini, dei soldi da Mosca, degli applausi ai carri e ai morti d’Ungheria, delle storie raccontate da Giampaolo Pansa. Eppure, sono previste grandi celebrazioni e considerazioni. Fate voi, perché per noi in una nuova Costituzione – insieme all’antifascismo assoluto – dovrebbe esserci l’anticomunismo, poiché la libertà e la democrazia non cambiano colore. Simbolo e bandiera, non devono nascondersi. Lasciamo il libero pensiero e il pluralismo naturale. Noi pensiamo così, magari siamo fatti male.


di Alfredo Mosca