Uno stillicidio ipocrita e scellerato

Non finiremo mai di tornare al 2011, quando pur di cacciare Silvio Berlusconi e il centrodestra da Palazzo Chigi, non solo si mise in atto una forzatura per noi incostituzionale, ma si predispose tutto per non avere soluzione di continuità. Tanto è vero che Mario Monti non solo era già pronto con la penna in mano, ma per regalo era stato nominato senatore a vita dal “Re” Giorgio Napolitano. Insomma, la nomina da senatore a vita di Monti è un altro dei motivi per i quali sarebbe giusto che questo istituto fosse eliminato o modificato dalla Carta, sia perché se si volesse riconoscere un merito speciale e straordinario a qualcuno ci sarebbero molte altre forme possibili e sia perché, come vediamo, cinque senatori a vita possono cambiare le sorti di una votazione. Inoltre, non si capisce il motivo per cui a queste persone, che di tutto hanno bisogno fuorché di reddito ulteriore, visto che sono personaggi affermati e come minimo benestanti, debba essere dato a vita l’appannaggio di 15 o 16mila euro al mese coi soldi nostri, che ben diversamente potrebbero essere impegnati. Del resto, questo istituto che viene definito dall’articolo 59 della Carta nasce, in realtà, per apportare nella Camera alta persone assolutamente indipendenti e lontane dall’agone politico. Vederle invece schierarsi da una parte e in modo spesso decisivo, come minimo, è suggestivo. Anche perché i senatori a vita si sommano a quelli di diritto, gli ex presidenti della Repubblica, per cui la pattuglia in Senato può arrivare a 6 o 7 seggi, un numero tale da diventare determinante. Tanto è vero che l’altro giorno Giuseppe Conte ha evitato un bagno peggiore e forse definitivo, proprio grazie al supporto di alcuni senatori a vita, alla faccia della indipendenza e lontananza dalla politica a cui si riferivano i padri costituenti.

Per non dire che solo da noi esiste nella Costituzione un istituto simile anche per gli ex capi di Stato. Dunque, una revisione per come è ora più che necessaria sarebbe indispensabile, oltretutto di fronte a chi fa la fila alla Caritas un vitalizio simile percepito da chi certamente non ne ha bisogno sembra, francamente, uno schiaffo alla miseria. Sia come sia, nel 2011 tutto si fece in un batter d’occhio a testimonianza che, quando si vuole, la Costituzione consente eccome di fare quello che fece Napolitano, giusto? Altrimenti dovremmo accusare l’ex presidente di atti incostituzionali: ma allora perché a Conte si concede questo tempo che il Paese non può permettersi e che si sta trasformando in uno squallido e scellerato stillicidio? Squallido perché Conte coi giallorossi avrebbero dovuto alzare bandiera bianca già una settimana fa, dopo il Senato. Squallido perché dopo quel voto si è aperto un avvilente mercato di peones, squallido perché ciò che è accaduto nulla aveva a che fare col bene del Paese ma solamente di quello arrogante di Matteo Renzi da una parte e Conte dall’altra. Scellerato perché l’Italia è nel mezzo di una crisi irrisolta e devastante e perché, di fronte ai cittadini, si offre uno spettacolo di indecorosa ipocrisia politica, visto che già si sa come andrà a finire: un Conte ter con Italia Viva di nuovo dentro più qualche senatore apolide pronto a stare con chiunque.

Insomma, tutto ciò che abbiamo visto in queste settimane fino al voto del Senato e alle dimissioni di oggi del premier, è stato solo un gioco di potere, di poltrone, di “tigna”, di primazia arrogante, supponente e sconcertante fra Renzi e Conte. Perché di altro nulla c’era e nulla c’è, ecco perché siamo alla politica più sfacciata. Per farla breve, parliamo di posti, ministeri, apici dei servizi, incarichi, altro che Recovery, nuovo patto di maggioranza per la crescita, slancio diverso fino al 2023. E poi nuova capacità dei giallorossi contro la crisi, insomma non facciamoci prendere in giro da questi “bugiardi”. Ovviamente il nostro è un giudizio politico, che nulla c’entra col personale. È un giudizio politico di bocciatura e sdegno perché, insomma, secondo voi chi ha fatto male sempre può fare improvvisamente bene? Un Governo che ha gettato nel caos l’Italia può diventare salvifico con 3 o 4 persone in più? Una coalizione che si è insultata può trasformarsi oggi in una confraternita di pace? E un grillino al posto di un altro può fare differenza? Forse in peggio perché i grillini sono stati il colpo di grazia per il Paese, altro che fine della casta e della povertà. Ma se questo non bastasse, chi ha tradito una volta può garantire di non farlo più? Chi non è affidabile può farci stare tranquilli? Chi è mediocre può diventare Albert Einstein? E allora vi sembra possibile che si continui ad affidare l’Italia a questi politici? Vi sembra possibile che il nostro Paese dopo la iattura gialloverde subita per via della mediocrità politica di Matteo Salvini, dopo quella giallorossa che ci ha portati allo sfascio che vediamo, debba subirne una terza con l’aggiunta di un gruppo di scappati di casa che sono solo in cerca di un autore? Ci scuserà Luigi Pirandello per l’accostamento di tanta pochezza alla sua grandezza.

Vi sembra possibile destinare l’Italia ad una fase tragica, perché è ovvio che il Conte ter farà peggio del Conte 1 e del Conte 2. E non sarà in grado come non è stato fino ad ora, di risolvere un tubo del dramma sanitario, sociale, economico che viviamo, pur di non dare la parola alla democrazia e all’unico detentore di sovranità, mentre in Europa si vota ovunque. E allora, visto che tutti si rimettono giustamente alla saggezza del Colle, ma visto, e lo diciamo col massimo rispetto, che la saggezza per fortuna non è esclusiva di nessuno, qui delle due l’una: o un governo a guida Mario Draghi sostenuto dalla più ampia base elettorale possibile, oppure un governo istituzionale a guida Maria Elisabetta Alberti Casellati che porti il Paese al voto. Perché per saggezza, stavolta, “tertium non datur”.

Aggiornato il 26 gennaio 2021 alle ore 10:42