Crisi: al Senato ecco il gruppo degli Europeisti

mercoledì 27 gennaio 2021


Dieci parlamentari, con Raffaele Fantetti presidente: è il gruppo parlamentare Europeisti Maie Centro democratico che si è costituito. Lo ha riferito, in apertura di seduta, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Gli altri componenti del gruppo sono: Adriano Cairo, Andrea Causin (vicepresidente), Maurizio Buccarella, Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Gianni Marilotti, Riccardo Merlo, Tatjana Rojc e Mariarosaria Rossi. Proprio Merlo ritiene che il nuovo gruppo parlamentare debba essere convocato al Colle per le consultazioni. E nota: “Al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avanzeremo la proposta di un nuovo Governo Conte, perché è il nostro punto di riferimento”. Sandra Lonardo, che ribadisce il sostegno all’attuale maggioranza, non aderisce alla new entry: “Ho scoperto che il gruppo si sarebbe chiamato Maie-Centro democratico con una particolare attenzione quindi a una forza politica esistente come quella di Tabacci. Non ho niente contro di lui e il Centro democratico ma io sono di una componente diversa. A quel punto il progetto non mi convinceva”.

Il messaggio di Conte su Facebook

Giuseppe Conte, su Facebook, scrive: “La settimana scorsa, in Parlamento, il Governo ha ottenuto la fiducia in entrambe le Camere, ottenendo la maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati e la maggioranza relativa al Senato. Il Paese, tuttavia, sta attraversando un momento davvero molto difficile. Da ormai un anno stiamo attraversando una fase di vera e propria emergenza. Le diffuse sofferenze dei cittadini, il profondo disagio sociale e le difficoltà economiche richiedono una prospettiva chiara e un governo che abbia una maggioranza più ampia e sicura. È il momento che emergano in Parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica. Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale. Serve un’alleanza, nelle forme in cui si potrà diversamente realizzare, di chiara lealtà europeista, in grado di attuare le decisioni che premono”. E poi: “Per parte mia, anche in queste ore continuerò a svolgere gli affari correnti fino all'insediamento del nuovo governo. Continuerò a svolgere il mio servizio al Paese, con senso di responsabilità e con profondo impegno. Sono queste le caratteristiche che hanno caratterizzato il mio operato, quello dell'intero governo e delle forze di maggioranza che ci hanno sostenuto”. Ancora: “L’unica cosa che davvero rileva, al di là di chi sarà chiamato a guidare l’Italia, è che la Repubblica possa rialzare la testa. Allora avremo vinto tutti, perché avrà vinto l’Italia. Quanto a me, mi ritroverete sempre, forte e appassionato, a tifare per il nostro Paese”. In ultimo: “Dopo giorni di fango contro di noi, tutto è più chiaro. Non è Italia Viva ad aver aperto una crisi: è l’Italia che deve affrontare una crisi da far tremare i polsi”.

La raffica di commenti

Questo il pensiero di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri: “È il momento della verità, in queste ore capiremo chi difende e ama la Nazione e chi invece pensa solo al proprio tornaconto. Il Movimento 5 Stelle rimane il baricentro del Paese e insieme al presidente Giuseppe Conte offriremo il nostro contributo per la stabilità. Questo è il nostro impegno, a questo fine stiamo lavorando. Rendiamoci conto di ciò che sta succedendo in Italia”. Vito Crimi, capo politico del M5S, da par sua ritiene: “Siamo e restiamo al fianco del presidente Giuseppe Conte, che ringraziamo per l’enorme contributo che ha dato al Paese e che, ne siamo certi, può ancora dare”. La maggioranza “deve essere consolidata e rinforzata e deve concentrarsi sulle priorità del Paese”.

Il centrodestra, in una nota, chiarisce: “Il centrodestra unito in tutte le sue componenti (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia con rappresentanti di Unione di Centro, Cambiamo! - Idea e Noi con l’Italia) ha chiesto al presidente della Repubblica di partecipare alle consultazioni con una delegazione unitaria. Nel corso del vertice, il centrodestra ha ribadito la necessità che l’Italia abbia in tempi rapidi un governo con una base parlamentare solida, una forte legittimazione e non, invece, un esecutivo con una maggioranza raccogliticcia. La coalizione è pronta a sostenere in Parlamento tutti i provvedimenti a favore degli italiani, a partire dai ristori e dalla proroga del blocco delle cartelle esattoriali. Ferme restando le posizioni già espresse al Presidente della Repubblica nel corso dell’ultimo incontro, il centrodestra si affida alla sua saggezza”.

Graziano Delrio, capogruppo del Partito Democratico, al Tg2 spiega: “Il Pd sale al Colle con una posizione molto chiara. Prima di tutto viene l’interesse del Paese: bisogna fare presto e bene. Conte è assolutamente un punto di equilibrio insostituibile per questa coalizione. Noi miriamo ad allargare la maggioranza perché le sfide che attendono il Paese meritano un governo solido, robusto che arrivi fino a fine legislatura. Italia Viva ha chiuso la porta a questo governo e aperto la crisi non tenendo presente i bisogni reale del Paese. Devono avvenire fatti che permettano un loro eventuale reingresso”. Lapidario Matteo Renzi: “Noi andremo al Quirinale senza pregiudizi la priorità è aiutare i cittadini a uscire da questa fase di stallo e di difficoltà non solo economica. Sprecare i soldi del Recovery, perdere tempo sui vaccini, ritardare il ritorno a scuola, vivere di sussidi sarebbero errori imperdonabili. Noi ci siamo”.

La crisi: lo scenario

Giuseppe Conte, secondo quanto trapela, intende andare oltre i numeri. Quindi si affida a un progetto politico ad ampio raggio. In Senato i suoi “fedelissimi” sono al lavoro per creare quello che, in fase di consultazioni, dovrebbe rappresentare un Conte ter. Andando alla ciccia, l’avvocato del popolo è pronto ad aprire a chi sia disposto a seguire il progetto. Ma la strada del reincarico, al momento, non è per nulla in discesa. Sulla bilancia, del resto, non va dimenticato l’intervento in Aula di Renzi. Tra le righe – e mica tanto – il senatore di Rignano sarebbe pronto a indicare un altro premier a Sergio Mattarella. Ma non è escluso che il tentativo attuale sia quello di riportare Italia Viva in maggioranza, con un ruolo di Conte più ridimensionato. Allo stesso tempo, se il presidente della Repubblica darà a Giuseppe Conte un reincarico, bisognerà lavorare su squadra e programma. Non solo: nei corridoi, in parallelo, si ragiona sull’eventualità di trovare una soluzione nel caso in cui Conte non abbia una maggioranza per andare avanti. Qualche nome serpeggia, da Stefano Patuanelli a Roberto Fico passando per Luigi Di Maio: il primo “utile” in chiave alleanza con il Pd, il secondo come figura istituzionale e il terzo visto come prima scelta Renzi, nonostante le smentite. Il Partito Democratico, da par sua, timbra come voci infondate le ipotesi su nomi quali Dario Franceschini, Roberto Gualtieri e Lorenzo Guerini. Dal pentolone, in finale, sbucano anche Paolo Gentiloni e David Sassoli. Ma pure Carlo Cottarelli e Luciana Lamorgese. Il toto-nomi va avanti. Nel mezzo, intanto, è alta marea.


di Redazione