G20 Afghanistan: il tavolo voluto da Draghi

Parte oggi la riunione straordinaria dei leader del G20 sull’Afghanistan: un tavolovirtuale”, questo, voluto dal premier Mario Draghi. L’idea di fondo è quella di evitare la catastrofe umanitaria. I lavori prenderanno avvio alle 13: a seguire si terrà una conferenza stampa nella Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio. Draghi sarà al timone della discussione che vedrà coinvolti i capi di Stato e di governo (una quindicina) e gli altri rappresentanti dei 20 governi, ai si aggiungeranno quelli di Banca Mondiale, Onu, Fondo monetario internazionale, Unione europea e alcuni Paesi “ospiti”: Spagna, Paesi Bassi, Singapore e Qatar.

Di cosa si parlerà? È plausibile che la linea da tracciare sia quella relativa a forme di collaborazione e pressioni esterne, facendo leva anche sul coordinamento tra G20 e organismi Onu in merito a tematiche quali il traffico di droga, l’emergenza sanitaria, la difesa delle donne. Ovviamente, come ricordato appunto da Draghi nella dichiarazione di una decina di giorni fa, il tema caldo sarà quello dell’emergenza umanitaria e le possibili conseguenze circa l’aumento dei flussi migratori, senza dimenticare il libero movimento dentro il Paese e fuori confine, oltre alla lotta al terrorismo. Proprio su questo punto, lo scopo prefissato è impedire che l’Afghanistan possa tornare, dopo la ventennale presenza militare della Nato, un luogo di gruppi armati. Da qui l’obiettivo di contrastare la produzione e il traffico di sostanze stupefacenti, ovvero della principale fonte di finanziamento per i terroristi. All’appuntamento odierno la Cina non verrà rappresentata dal presidente Xi ma dal ministro degli Esteri. Stessa cosa per la Russia:  Vladimir Putin non ha partecipato al vertice di emergenza.

Inizio dei lavori e gli aiuti dalla Ue

“Al via i lavori del G20 straordinario sull’Afghanistan. Tra i temi al centro del vertice: urgente sostegno umanitario per la popolazione afghana; lotta al terrorismo; libertà di movimento all’interno del territorio e frontiere aperte”. Questo quanto annunciato con un tweet dalla presidenza del Consiglio.

“Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare un grave collasso umanitario e socio-economico in Afghanistan. Dobbiamo farlo in fretta” ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, annunciando così la messa in campo di un miliardo di euro in aiuti alla popolazione.  Secondo quanto sostenuto dalla Commissione, la situazione in Afghanistan si sta deteriorando: “Siamo stati chiari sulle nostre condizioni per qualsiasi impegno con le autorità afghane, compreso il rispetto dei diritti umani – ha chiarito la von der Leyen – ma il popolo afghano non deve pagare il prezzo delle azioni dei talebani. Questo è il motivo per cui il pacchetto di sostegno afghano è per il popolo afghano e per i Paesi limitrofi che hanno fornito i primi aiuti”.

Turchia: “Non può permettersi un nuovo flusso di migranti”

“La Turchia non può permettersi un nuovo flusso di migranti dall’Afghanistan, ne sarebbero colpiti anche i Paesi europei”: queste le parole di Recep Tayyip Erdogan, presidente turco, nel corso della riunione straordinaria del G20 sull’Afghanistan. Erdogan ha anche messo sul piato la proposta di creare un gruppo di costituire un gruppo di lavoro sulla migrazione presieduto da Ankara nell’ambito della prossima presidenza indonesiana del G20. Poi ha indicato: “La migrazione è un problema globale”. Erdogan ha inoltre indicato che in Afghanistan la Comunità internazionale deve “fronteggiare una nuova realtà politica”. 

Diplomazia parallela

Sul tema della crisi in Afghanistan, nel frattempo, è attiva una diplomazia parallela per cercare di aprire un dialogo con il regime di Kabul. Difatti, oggi i rappresentanti dell’Ue avranno un incontro nel Qatar con emissari dei talebani, mentre ieri una delegazione della Germania ha incontrato a Doha i rappresentanti guidati dal ministro degli Esteri talebano, Amir Khan Muttaqi. La parte tedesca – nel dettaglio Jasper Wieck rappresentante speciale per l’Afghanistan e il Pakistan e l’ambasciatore designato in Afghanistan, Markus Potzel – ha definito una “realtà” il nuovo Governo talebano. In più, è stato specificato che la Germania proseguirà le proprie relazioni con l’Afghanistan.

Di contro, la delegazione talebana ha riferito che verrà garantita la sicurezza dei diplomatici stranieri e delle agenzie umanitarie. Un appuntamento, questo, che è seguito a quello che ha avuto luogo, sempre a Doha, tra Talebani e la delegazione degli Usa.

Aggiornato il 12 ottobre 2021 alle ore 17:22