Pnrr, Fedriga: rischio flop senza coinvolgimento delle Regioni

Sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) le Regioni devono essere coinvolte, sennò c’è il rischio di un flop. È questo, in sintesi, il pensiero di Massimiliano Fedriga. Il presidente del Friuli Venezia-Giulia e della Conferenza delle Regioni, nel dettaglio, ha auspicato che questa vicenda non si deve trasformare “in un gioco in cui colui il quale rimane con il cerino in mano è quello che si prende le responsabilità. Noi vogliamo prenderci le nostre responsabilità ma vogliamo avere il tempo e le informazioni per poterlo fare”.

Intervenuto alla trasmissione “Sabato anch’io” – su Radio 1 – ha in più sottolineato: “Come Conferenza delle Regioni, e io come presidente, abbiamo mandato al Governo più volte, anche la scorsa settimana, delle sollecitazioni. Abbiamo bisogno di chiarimenti, cioè di sapere con estrema trasparenza e rapidità come vengono spese queste risorse, perché noi non abbiamo chiarezza di come i diversi ministeri vorranno spendere i fondi. Chiarezza nelle tempistiche e negli obiettivi”.

Tassi di vaccinazione

Volgendo poi lo sguardo sui tassi di vaccinazione, Fedriga ha spiegato: “Tutto il Nord-Est, storicamente, è meno sensibile ai vaccini, con bassi tassi”. Inoltre, per quanto concerne il Covid, “le coperture sono elevate e le stiamo ampliando il più possibile” sia come Friuli Venezia-Giulia che come sistema-Regioni. Allo stesso tempo, per Fedriga, “c’è una frangia radicale No vax su cui, temo, abbiamo pochi strumenti di convinzione, ma tanti si sono avvicinati a questi per paura, perché magari è stato detto loro che il vaccino è pericoloso, e questi dobbiamo convincerli”.

Fda su Pfizer: efficacia nei bimbi tra i 5 e gli 11 anni

Rimanendo sulla questione vaccini e allargando gli orizzonti, dall’Agenzia federale americana per il farmaco (Fda) è giunta la conferma dell’efficacia del vaccino Pfizer per prevenire le infezioni da Covid nei bambini tra i 5 e gli 11 anni. Più precisamente, Fda ha mostrato i risultati della sua analisi in vista della riunione programmata per la prossima settimana, dove si capirà se dare il via libera – o meno – alla vaccinazione di circa 28 milioni di bambini americani. In questo studio, l’Agenzia federale americana per il farmaco ha spiegato che, in quasi tutti gli scenari, i benefici del vaccino nel prevenire l’ospedalizzazione e la morte superano gli eventuali effetti collaterali. Osservando i numeri, l’Azienda ha ribadito che il vaccino ha mostrato un’efficacia del 90,7 per cento contro il Coronavirus in uno studio clinico su bambini tra i 5 e gli 11 anni. I minori hanno ricevuto una dose di 10 microgrammi, inferiore di un terzo rispetto a quella somministrata alle popolazioni di età superiore (30 microgrammi).

Aggiornato il 23 ottobre 2021 alle ore 11:40